Manovra stipendi, rischio Serie B per la Juve: cosa dice l’articolo 4
Con il deferimento arrivato nella giornata di ieri, la Juve ha la certezza di dover affrontare il processo per il filone della manovra stipendi. Nel mese di giugno è prevista la sentenza, con i bianconeri che rischiano una nuova penalizzazione.
Dopo l’amara eliminazione dall’Europa League per mano del Siviglia, la Juve è condannata ad un altro anno senza trofei. Per la seconda stagione consecutiva i bianconeri non alzeranno nessuna coppa, con l’ultimo obiettivo rimasto che è legato alla qualificazione alla prossima Champions League. La squadra è al momento seconda, ma lunedì è prevista la nuova sentenza sul caso plusvalenze che porterà a una nuova penalizzazione. Da valutarne l’entità, ma il rischio è di scivolare fuori dalle prime quattro. E non è finita qui, perché con il deferimento arrivato ieri per la manovra stipendi, la Juve a giugno subirà un nuovo processo.
Manovra stipendi, contestata la violazione dell’articolo 4: cosa rischia la Juve
Il procuratore federale Giuseppe Chiné accusa la dirigenza della Juve della violazione dell’articolo 4, quello legato alla lealtà sportiva. La società invece dovrà rispondere della responsabilità diretta e oggettiva, ai sensi dell’articolo 6. Sui social i commenti si sprecano, fra chi invoca la radiazione, chi è sicuro della retrocessione in Serie B e chi invece auspica una semplice ammenda. Ma nel codice di giustizia sportiva i possibili finali sono già ampiamente descritti.
Come si legge sul sito della FIGC, le pene previste per la violazione dell’articolo 4 – comma 1 – sono da ricercarsi all’articolo 8 e all’articolo 9. Nello specifico, qualora fosse provata la colpevolezza, alla società si applicano le sanzioni descritte ai commi a,b.c e g dell’articolo 8, ossia ammonizione, ammonizione con diffida, ammenda e penalizzazione di uno o più punti in classifica – con il solito principio di afflittività. All’articolo 9 si descrivono le pene per i singoli – che vanno dall’ammonizione all’inibizione. Dunque, non è prevista né la retrocessione né la radiazione – commi h e i dell’art. 8.