La Juve comincia a difendersi per il filone legato alla manovra stipendi. I legali hanno depositato una prima memoria difensiva per smontare le accuse della Procura Federale. Ecco i prossimi passi prima del processo.
Dopo la disfatta contro l’Inter, la Juve deve guardare avanti. Domenica c’è da invertire la rotta in campionato in casa del Bologna, con i bianconeri reduci da tre sconfitte consecutive. In più, la società deve mettere a punto le strategie difensive per quanto riguarda le questioni legali. In attesa del nuovo processo legato al caso plusvalenze, la dirigenza della Juve deve pensare anche al filone relativo alla manovra stipendi.
Il pool di legali della Juve ha depositato una prima memoria difensiva dopo la chiusura delle indagini sul filone della manovra stipendi. Come racconta Tuttosport, ieri era l’ultimo giorno disponibile e gli avvocati hanno inviato la memoria che viene definita “esplicativa” prima ancora che difensiva. Infatti il fine della difesa bianconera è quello di smontare le accuse della Procura Federale, che contesta la violazione dell’articolo 4 – quello della lealtà sportiva – per quanto riguarda la dilazione dei pagamenti degli ingaggi – accordi personali non depositati in Lega -, le partnership sospette con altri club di Serie A e infine il rapporto opaco con alcuni procuratori.
La Juve vuole cancellare la contestazione dell’articolo 4 e portarla all’articolo 31, cioè quello relativo agli illeciti amministrativi – che comportano una multa senza punti di penalizzazione. Ora la Procura Federale avrà a disposizione altri 15 giorni per visionare la memoria depositata dai legali bianconeri e prendere una decisione sul prosieguo della questione. Il procuratore Giuseppe Chiné può quindi ritirare l’accusa, modificare la contestazione o deferire il club per andare a processo.