Manovra stipendi, 40 giorni di proroga: la Fgic indaga
40 giorni, un tempo così lungo seppur così breve. Sono questi i giorni che separano la Juventus dalla sentenza riguardante la manovra stipendi e gli illeciti ad essa legati. La Fgic ha bisogno di più tempo per indagare e raccogliere le prove necessarie da portare in tribunale. Nel frattempo i bianconeri dovranno pianificare la giusta strategia per difendersi.
Prima le plusvalenze, ora la manovra stipendi. una telenovela che non sembra finire mai quella tra la Juventus e la giustizia sportiva che non sembra darle tregua. L’ANSA ha da poco ricevuto la richiesta di proroga quindi stimare una tempistica non è semplice. Il tutto si potrebbe risolvere in un mese come in un anno, 40 giorni sono solamente quelli necessari alle indagini. La cosa che conta davvero è il processo.
Oltre ad Agnelli e soci questa volta rischiano penalizzazioni anche i giocatori, uno fra tutti capitan Bonucci.
La manovra stipendi e i diretti interessati
Non solo l’ex dirigenza ma anche i giocatori. Molti ragazzi erano perfettamente a conoscenza di ciò che stava succedendo e avevano deciso di rinunciare a 4 mesi di stipendio perchè sapevano che i soldi sarebbero arrivati comunque, seppur per vie traverse. Oltre a molti attuali giocatori della Juventus tra i penalizzabili, o meglio, squalificabili, spuntano i nomi di Dybala, Bernardeschi e Arthur. Questi potrebbero essere puniti pur non facendo più parte dei bianconeri perchè erano a conoscenza dell’illecito e ne hanno preso parte.
Le possibili sanzioni post sentenza
15 punti in meno sono già tanti ma, a questo punto, non è difficile pensare che la penalizzazione potrebbe addirittura raddoppiare. Sembrerebbero infatti essere stati richiesti ulteriori 15 punti da togliere alla Juventus. Nulla è ancora certo ma è una possibilità che va tenuta attentamente in considerazione e assolutamente non sottovalutata.
L’altra ipotesi, a cui nessuno vuole nemmeno pensare, potrebbe essere la retrocessione, una sorta di calciopoli bis ma forse ancora peggiore.