Alex Manninger, in arte ‘Geppetto’, è finito un po’ nelle retrovie della nuova Vecchia Signora, ma non ha perso il sorriso sulle labbra: “Mi piace questa Juve, perché gioca un calcio moderno e, dopo due anni poco brillanti, credo sia pronta per ottenere risultati importanti”, spiega nel corso della trasmissione ‘Filo Diretto’ su Juventus Channel. “Altre squadre come Milan, Udinese, Lazio stanno andando molto bene – spiega Manninger sul campionato in corso – , ma vedo una Juve pronta. Il livello del torneo non mi sembra molto alto, i valori sono livellati, ma questo rende tutto più equilibrato e piacevole. La nostra rosa è numerosa e competitiva. Sarà una lotta tra più squadre, ma credo che noi ci saremo, fino alla fine”. \r\nSecondo gli addetti ai lavori, il principale artefice di questo ottimo inizio di campionato, c’è di certo il tecnico Antonio Conte: “Il mister predilige un calcio molto atletico, che coinvolge tutti e questo non è usuale, specie negli ultimi anni in Italia. Lui presta una grande attenzione ai dettagli, dal cibo al modo di presentarsi e questo mi piace molto”. Non ci ha ancora debuttato in gare ufficiali, ma Manninger è affascinato dallo Juventus Stadium: “E’ speciale. Sembra quasi un cinema per la visuale che regala, ma con in più il calore dei tifosi. Loro devono essere la nostra arma in più noi dobbiamo essere bravi a sfruttare il vantaggio di giocare in uno stadio simile, anche considerando il fatto che in Italia non ce ne sono altri così”.\r\nParlando semrpe di stadi, ce n’è uno in particolare che evoca alla mente di Manninger ottimi ricordi, il Santiago Bernabeu, dove i bianconeri vinsero per 2-0 il 5 novembre del 2008, proprio con l’austriaco tra i pali: “Vincere in un simile tempio del calcio è stato spettacolare. In quel periodo poi andavamo molto bene e sono felice di aver potuto giocare quella partita, ma d’altra parte, ogni gara affrontata con questa maglia rimarrà sempre dentro di me. Quando sono arrivato in Italia sognavo di vestirla e sono orgoglioso di esserci riuscito. Proprio per questo, anche se in estate c’è stata la possibilità di cambiare, ho preferito rimanere, perché quando si corona un sogno non lo si abbandona”.