Essendo una delle squadre più vincenti nella storia del calcio, la Juventus ha fatto diventare la propria maglia un’icona in Italia e nel mondo, associando indissolubilmente il suo nome ai colori bianconeri. Se ne è parlato molto di recente a causa della nuova maglia, che per la prima volta presenterà solo due campi, uno bianco e uno nero, separati da una sottile striscia rosa, come mostrato su questo articolo.
La classica maglietta juventina è infatti caratterizzata da strisce verticali bianche e nere, design ampiamente diffuso ma di cui il club torinese è ambasciatrice de facto. Sono tante le squadre nel mondo che hanno una maglia simile, tra cui Udinese, Siena e Ascoli in Italia, Newcastle in Inghilterra, Partizan Belgrado in Serbia, Atletico Mineiro e Botafogo in Brasile. Nonostante ciò, la casacca juventina è diventata ormai un simbolo al punto tale che qualunque appassionato di calcio, vedendo una maglia a strisce bianche e nere, penserà subito alla Vecchia Signora.
Eppure il bianconero storicamente non è sempre stato il colore della squadra, che nei primi anni di vita portava i colori del liceo frequentato dai fondatori, il rosa e il nero. La prima divisa infatti presentava una camicia rosa con cravatta o farfallino nero, scelta dettata anche dal fatto che il percalle rosa era il materiale meno costoso.
In seguito, nel 1903 ci fu il bisogno di cambiare le divise ormai rovinate e così Gordon Thomas Savage, socio inglese del club si incaricò di rimediare al problema. Propose di comprare delle divise rosse in Inghilterra simili a quelle del Nottingham Forest ma, un impiegato della fabbrica tessile incaricata alla produzione confuso dal colore delle vecchie divise, ne realizzò delle nuove simili a quelle del Notts County, prima squadra di Nottingham per longevità, con appunto le strisce verticali bianche e nere.
Da qui in poi queste diventarono il simbolo della Juventus che non cambiò mai più. Dal 1903 fino alla stagione 1977-78 infatti la maglia juventina presentava delle sottili righe verticali, solitamente undici. Nel 1978 per la prima volta furono introdotti gli sponsor tecnici e la Juve trovò un accordo storico con la Kappa, che durerà fino al 2000.
Negli anni 80 la maglia della Juventus presentava dei piccoli ma importanti cambiamenti, a parte scudetti e stelle, che sono rappresentati dal passaggio dalle 11 alle 9 righe verticali e soprattutto dall’arrivo dello sponsor Ariston. Questa formula rimarrà invariata fino alla fine del decennio, in cui l’unica novità sarà il cambio di sponsor a favore di Upim.
Gli anni 90 sono caratterizzati per prima cosa dall’utilizzo dei materiali sintetici per la realizzazione delle divise, che le rendono più lucide e aggressive, e in secondo luogo dai cambiamenti di sponsor che nel nuovo calcio sono sempre più frequenti. Si passerà a Danone e a Sony verso la fine del decennio, in cui i tifosi hanno avuto la possibilità di vedere alcune delle maglie più belle nella storia del club.
Pur non essendo quella di casa, non si può non citare la storica maglia blu e gialla con le grandi stelle sulle maniche, utilizzata dal 1994 al 1998 e con cui il club ha vinto la Champions League 1995/96 contro l’Ajax. Qui una bella galleria di immagini
Nella stagione 1997/98, anno del centenario della squadra, per la prima volta le righe sottili vengono abbandonate. Kappa presenta una bellissima maglia con solo 5 righe larghe e solo sul davanti, spostando lo stemma sulla manica e per la prima volta completandola con calzoncini e calzettoni neri. Una vera e propria rivoluzione che influenzerà alcune divise degli anni successivi.
Nel 2000 finisce la partnership con Kappa e inizia quella con Lotto, che durerà fino al 2003 e proprio nell’ultimo anno regalerà una divisa molto simile a quella sopracitata, con sponsor Fastweb che conserverà fino alla stagione successiva. Essa segnerà l’inizio della sponsorizzazione tecnica da parte del colosso Nike.
Con la Nike la Juventus non solo affronta forse il periodo di massimo splendore per quanto riguarda il parco giocatori, tra tutti Del Piero, Ibrahimovic, Davids, Trezeguet, Nedved e tanti altri, ma anche quello più difficile legato allo scandalo Calciopoli.
Nella stagione 2004/05 tornano le righe larghe, solo 7, con calzoncini e calzettoni bianchi. Al centro del petto troviamo lo stemma della squadra e al centro della pancia campeggia il logo Sky Sport, per la prima ed unica volta. Da ricordare la seconda maglia, blu scura con righe irregolari rosa. Per chi non se le ricorda, può guardare la nostra sezione del sito dedicata alle maglie.
Da qui in poi le maglie saranno sempre contraddistinte dallo swoosh Nike e l’alternarsi di vari sponsor, con alcune chicche come ad esempio la seconda maglia del 2012, rosa con una grande stella nera che si affaccia sul davanti, fino ad arrivare a quella di quest’anno, già citata, che ha fatto storcere il naso a tanti tifosi, che si sono scatenati sui social. L’Adidas ha giustificato la rivoluzione grafica con motivazioni legate alla necessità di incrementare il merchandising: hanno provato a salvarsi col richiamo storico al rosa, ma non è bastato a metterli al riparo dalle critiche.