Ma quale Pogba? Loro utilizzano certe sostanze… | Inzaghi, non c’è pace sull’Inter: le accuse sono gravissime
Non solo Pogba, anche l’Inter viene accusata di fare abuso di sostanze dopanti, le parole sono pesanti e arrivano da due ex giocatori
Questa in corso doveva essere la stagione del rilancio per Paul Pogba. Dopo anni di ombra a Manchester il ritorno alla Juventus era stato accolto con grande entusiasmo dai tifosi bianconeri che non lo avevano mai dimenticato. L’esplosione nella sua prima esperienza in Italia lo aveva reso tra i centrocampisti più completi e forti d’Europa tanto da diventare titolare fisso anche con la Nazionale francese.
Arrivato dalle giovanili del Manchester United come una promessa si è subito imposto nella mediana bianconera in un periodo in cui in mezzo al campo juventino erano presenti campioni come Andrea Pirlo, Arturo Vidal e Claudio Marchisio.
Ai Red Devils torna da giocatore maturo e con già esperienza internazionale alle spalle ma non replica le ottime prestazioni offerte nel suo periodo italiano. Per questo motivo il club inglese decide di rispedirlo a Torino.
Siamo nell’estate 2022. La stagione seguente vede poco il campo a causa di acciacchi fisici. A bloccarlo lo scorso settembre è invece la positività al test antidoping che comporta la squalifica che sta scontando.
Un’accusa che colpisce, rivangato il passato, l’Inter è nei guai
Gary Neville, storica bandiera proprio del Manchester United, adesso nelle vesti di commentatore televisivo, ha rilasciato un’intervista durante il podcast The Overlap.
Da lui arriva una pesante accusa nei confronti dell’Inter, che ha affrontato nei quarti di finale della Champions League del 1998 e che riguarda la convinzione che diversi giocatori dei nerazzurri facessero uso di sostanze dopanti.
La dichiarazione sorprendente di Gary Neville
Queste le sue parole: “Ho affrontato squadre che non erano pulite. Una volta sono uscito dal campo contro una squadra italiana e mi dicevo ‘Mi dispiace, ma c’è qualcosa che non va’, e so che anche un altro paio di ragazzi la pensava come me. Non posso fare nomi o accusare gente, ma quando ti guardi indietro e vedi cosa è uscito fuori con i medici in altri sport“.
Anche il compagno di squadra di quelli anni Roy Keane condivide il pensiero di Neville. In quel periodo i club italiani erano quelli da battere in Europa e la Serie A al livello dell’attuale Premier League, con i campioni che sceglievano il nostro Paese e ambivano a vestire le maglie di Inter, Milan o Juventus.