Lutto improvviso nel calcio: tutta Italia piange la sua morte | Purtroppo si è spento per sempre

Si è purtroppo spento per sempre una persona che ha cambiato per sempre la storia del calcio italiano. Non c’è stato nulla da fare.

È difficile oggi per noi italiano accettare come la supremazia dell’Italia sul calcio europeo sia ormai finita da tempo, relegando il nostro campionato al terzo, quarto posto tra quelli più competitivi al mondo.

Oggi infatti esiste l’unico dominio incontrastato delle Premier League, l’unica lega che racchiude squadre abbastanza forti da non creare dinastie come in Germania o Francia, con una potenza economica decisamente fuori dal comune.

Ma alla fine, il dominio del calcio inglese sul mondo, che ha nei fatti trasformato la Premier League nell’NBA del nostro continente, va semplicemente accettato, anche perché è lo stesso che la Serie A ha avuto per decenni sul resto dei campionati.

All’inizio degli anni duemila il nostro era infatti il campionato più conosciuto e competitivo al mondo, a partire dal fatto che qualunque grande campione sapeva che per affermarsi ad alto livello e confrontarsi con i migliori talenti in circolazione, doveva obbligatoriamente venire in Italia.

Passato a miglior vita una persona che segnato l’epoca d’oro del nostro calcio

Un epoca d’oro iniziata negli anni ottanta e durata per quasi trent’anni. In quella Serie A esistevano sei o sette squadre semplicemente fortissime. Basti solo pensare che a inizio anni duemila persino una squadra con poche ambizioni come il Parma, aveva in rosa gente del calibro di Buffon, Thuram e Cannavaro.

E in questi giorni purtroppo abbiamo dovuto dire addio ad uno dei protagonisti di quella gloriosa epoca. Si è infatti spento poco prima di compiere 90 anni Antonio Rosellini, un uomo che ha fatto la storia del calcio italiano come direttore sportivo.

Rossellini, una vita passato a trovare i migliori talenti in Brasile

Rossellini mosse i suoi primi passi al Folignate, ma il suo talento lo ha presto portato a conquistare squadre importanti. Fu il direttore sportivo di quella Roma che riuscì a portare nel nostro paese fenomeni come Cerezo e Falcao e colui che invece, quando si trovava a Napoli, convinse Careca e Alemao a unirsi al Napoli.

Un appassionato di calcio che come ben si può intuire dai suoi acquisti, aveva il Brasile nel cuore, come dimostrano anche i numerosi viaggi che faceva in Sudamerica per andare a scovare i migliori talenti da portare nel nostro campionato.