Lukaku, squalifica confermata ma in campo contro la Juve: ecco perché

Il ricorso contro la squalifica di Lukaku è stato respinto, ma il giocatore potrebbe essere comunque a disposizione di Simone Inzaghi per il ritorno della semifinale di Coppa Italia di mercoledì. Pronto a scendere in campo Gravina.

Il turbolento finale della gara d’andata continua a far discutere. Mercoledì a San Siro Inter e Juve si contenderanno la finale di Coppa Italia dopo l’1-1 dell’Allianz Stadium firmato Cuadrado e Lukaku. Entrambi espulsi – insieme ad Handanovic – e salteranno la sfida di ritorno. O forse no, perché se per il colombiano sono state comminate tre giornate di squalifica, il rosso al belga potrebbe essere cancellato. Ieri la Corte d’Appello Federale ha respinto il ricorso della società nerazzurra e il turno di squalifica è stato confermato, ma in campo è pronto a scendere Gabriele Gravina in persona.

Squalifica Lukaku, prima la conferma poi la revoca: Gravina grazia il belga

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il cartellino rosso dell’andata è arrivato per una doppia ammonizione anche se molti lo hanno fatto passare come “un’espulsione per aver risposto ai cori razzisti”. Già ammonito per un fallaccio su Gatti, Romelu Lukaku si è reso protagonista di un’esultanza troppo accesa nei confronti del pubblico di casa ed è arrivato il secondo giallo. La levata di scudi a favore del belga è stata unanime, anche se in termini di regolamento la seconda ammonizione è corretta. Ovviamente l’attaccante resta una vittima dei beceri cori razzisti.

L’Inter ha provato a revocare la squalifica, ma la Corte d’Appello Federale ha respinto il ricorso. Assenza di Lukaku confermata dunque. Anzi no, perché il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha concesso la grazia al giocatore, in modo tale da cancellare la squalifica e permettere al giocatore di essere in campo mercoledì.

La FIGC comunica: “È emerso in maniera inequivocabile dalla relazione della procura federale che il suddetto calciatore è stato fatto oggetto di gravi, ripetute e deprecabili manifestazioni di odio e discriminazione razziale tali da poter giustificare comportamenti formalmente non regolamentari e come tali valutati dal direttore di gara. Sussistono gravi ragioni per concedere in via eccezionale e straordinaria la grazia”.