Luciano Moggi: Il Bologna, Mourinho e la partita con il Bayern
Luciano Moggi, dalle pagine di Libero, analizza il deludente pareggio interno della Juventus con il Bologna e la delicata trasferta a Monaco di Baviera. Non manca una stilettata a José Mourinho…\r\n\r\n”Si potrebbe dire che tra i due litiganti il terzo gode. Credo però, con tutto il rispetto per la Samp, che questa situazione sia solo di passaggio e presto si tornerà al duello Juve-Inter. La giornata ha fatto sfracelli, chi per spiegarla ci mette anche l’ansia di coppe può cogliere nel segno.\r\nDa tempo Mourinho è in ambasce, teso come una corda di violino (non lo toccate, esplode) e secondo me è la Champions che lo angustia. Nonostante i rinforzi non si sente tranquillo, gli auguro una franca vittoria oggi tornare a un corretto rapporto anche davanti ai microfoni. Le sue esternazioni piacevano per originalità, adesso sono sempre meno sopportabili. Per questo, visto che lo ritengo intelligente e finanche simpatico (quando non eccede), mi sento in dovere di dargli un consiglio: è facile salire in cattedra quando le cose vanno bene, più difficile quando la ruota gira male, ma è in queste situazioni che si vedono gli “Special One”.\r\nIl pensiero di coppa deve aver fatto male anche alla Juve, ma il Bologna ha preso quello che meritava e il pari alla fine è solo un dettaglio. La squadra di Papadopulo avrebbe potuto segnare prima: salvo infatti i primi 20 minuti, la Juve si è trovata in evidente difficoltà. Occasione sprecata per Ferrara, nonostante l’abbondante turn over: Diego ad esempio non si è ancora ripreso e potrebbe non essere pronto per il Bayern. Situazione insomma non semplice, ma la Juve ha un impianto in grado di reggere l’urto dei tedeschi, da cui Toni, relegato nelle riserve, è sempre più lontano.\r\nCaso diverso quello del Milan dove il pensiero della Champions darebbe invece la carica (ma ci crede solo Galliani): peccato che non abbia funzionato contro il Bari . Il diavolo è un grande malato, adesso se ne sono accorti tutti, e la causa non è tutta di Ronaldinho. Il brasiliano comunque resta il principale equivoco. Se è bastato un Bari super, ma sempre il Bari, a far paura ai rossoneri e al pubblico di San Siro, che ha rivolto applausi agli ospiti e fischi agli idoli di casa, significa che la malattia è grave. Insomma, il Milan se la deve cavare come può, a cominciare da domani contro lo Zurigo. Chissà come reagirà il pubblico. Ci vorrebbe qualche gol in più, finora in campionato il Milan ne ha segnati solo 3 (peggio solo Atalanta e Livorno). Adesso sono in molti ad aver capito il lavoro improbo che riusciva a fare Ancelotti, indipendentemente dalla cessione di Kakà. Carletto risolse presto il problema Dinho: gli bastò un pari con la Reggina, nel giorno in cui decise di accettare le pressioni a schierarlo. Non so se Leonardo abbia le idee chiare dopo averlo impiegato in tutti i ruoli dell’attacco”.\r\n\r\nCredits: Libero\r\nFracassi Enrico per Juvemania.it