Niente da fare. L’ Ordine dei giornalisti del Piemonte ha respinto la domanda di iscrizione di Luciano Moggi. L’ex direttore generale della Juventus aveva chiesto di essere inserito nell’elenco dei pubblicisti in virtù della rubrica sul calcio che firma sul quotidiano Libero.\r\nDue le motivazioni principali alla base del pronunciamento dell’Ordine: l’autocertificazione non corretta in cui Moggi ha dichiarato, nella domanda presentata il 19 dicembre 2008,di «non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali», cosa risultata non corretta; la valutazione della condotta dell’aspirante pubblicista in relazione ai valori deontologici che ogni giornalista è tenuto a rispettare. \r\n«Si aggiunga – ha spiegato il presidente del consiglio regionale, Sergio Miravalle – che altri Ordini regionali, in particolare quelli della Lombardia e del Lazio, hanno deciso sanzioni disciplinari nei confronti di colleghi giornalisti che sarebbero stati indotti a comportamenti illeciti proprio da Moggi». Per quanto riguarda il primo punto, è obbligo di legge inserire nella domanda d’iscrizione all’Ordine il certificato sui «carichi pendenti». Secondo l’istruttoria dell’Ordine del Piemonte – come è riportato in una nota che ha diffuso – al momento dela domanda Moggi era già imputato davanti al Tribunale di Napoli nel processo per il cosiddetto «scandalo Calciopoli». Convocato dal consiglio dell’Ordine il 12 aprile scorso, Moggi, in circa un’ora di deposizione, «ha ribadito i suoi rapporti con il mondo del giornalismo e la sua visione della categoria». La decisione di respingere la domanda è stata assunta maggioranza, non all’unanimità.