Lotito: “Ci hanno fermato quando eravamo al top”

Claudio Lotito rammaricato per lo stop dei campionati, si augura che si riprenda al più presto e che la Lazio torni al top come prima

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ribadisce la sua volontà di tornare a giocare il più presto possibile. Il numero uno biancoceleste è convinto che la sua squadra possa giocarsi e vincere lo scudetto essendo ad un solo punto dalla Juventus. È per questo che il rammarico è tanto per lo stop dei campionati a causa del coronavirus in un momento in cui la Lazio stava vivendo un particolare stato di forma.

Lotito: “Interrotti quando eravamo in condizione”

“Abbiamo rispettato il ruolo del governo. In un momento in cui eravamo in una condizione particolare – dice ai microfoni di Rai Sport – siamo stati interrotti, portandoci ad avere un decadimento di carattere fisico, atletico e di concentrazione. Mi auguro che la Lazio sia consapevole e ritrovi la stessa situazione di gruppo. La stessa determinazione e volontà di raggiungere gli obiettivi”. Ovviamente, nessuno si sarebbe aspettato una pandemia mondiale e non ce la si può prendere con nessuno se non ci sono più state le condizioni per giocare a calcio in un’emergenza che ha causato circa 26mila morti.

Il patron della Lazio contro chi parla a vanvera

Le ultime indiscrezioni parlano di allenamenti posticipati a metà maggio, con l’obiettivo di riprendere le partite entro metà giugno: considerato che non si potrà andare oltre il 2 agosto, si dovranno giocare 12 giornate in circa 6 settimane. il 3 agosto, senza possibilità di proroghe, l’Uefa vuole i nomi delle squadre qualificate alle prossime coppe europee, ma prima ancora, il 27 maggio, vuole conoscere i calendari per il finale di stagione, altrimenti varrà la classifica attuale. “Credo che il calcio abbia un grande valore sociale. Questo dovrebbe essere un motivo per riflettere sulle scelte da fare. Non si tratta di una mia battaglia, ma di essere consapevoli dei rischi reali. Tante persone parlano senza avere cognizione di causa, non conoscono la situazione del calcio in Italia. Il calcio è una grande industria – conclude – produce un miliardo e 200 milioni di gettito all’erario”.