Attilio Lombardo, ex ala di Juventus e Sampdoria, oggi collabora con Roberto Mancini in qualità di osservatore e di recente ha seguito i bianconeri nel match casalingo contro il Lech Poznan: “Gran facilità a segnare, accompagnata da una certa ingenuità difensiva. Ma non credo di dire nulla di nuovo“, ha rilevato Lombardo.\r\n\r\nLe novità sono altre, tipo incrociare la Juve standosene in Inghilterra.\r\n“Fa un’impressione particolare, è vero. Così come ritrovare Del Piero, con cui ho avuto il tempo di giocare assieme oltre un decennio fa, ancora in grado di trascinare tutta la squadra. Il gol che ha segnato contro il Lech Poznan è tra i più belli che abbia mai visto“.\r\n\r\nCom’è il pianeta City?\r\n“Ci sono grandi mezzi, accompagnati da analoga disponibilità a metterti nelle condizioni di lavorare al meglio. Più in generale dico che rispetto agli anni in cui ci ho giocato io (nel Crystal Palace, ndr) la Premier non è fatta più soltanto di fisicità”.\r\n\r\nIl punto debole della Juve?\r\n“Beh, se vedi una squadra prendere 3 gol dal Lech Poznan, com’è capitato a me, la cosa ti fa pensare. Però la mentalità della Juve è nota, meglio non fidarsi ».\r\n\r\nChi ruberebbe alla Juve?\r\n”Questa è facile, sicuramente Krasic. Sapete che volevamo anche lui, ma è andata diversamente“.\r\n\r\nSpieghi pure.\r\n”Krasic aspettava la Juve e noi non eravamo disposti a fare lo stesso con lui. A un certo punto abbiamo preferito prendere Silva, che ha caratteristiche fisiche e tecniche diverse, ma è un altro straordinario esterno. A quel punto la priorità è diventata l’attacco e dopo un altro tentativo per Dzeko, abbiamo chiuso per Balotelli. Nel frattempo Krasic era passato in bianconero“.\r\n\r\n(L’intervista completa di Gianni Lovato la trovate sull’edizione odierna di ‘Tuttosport’)