L’ora è scoccata. Per la Juventus è giunto il momento di accelerare a tavoletta, cercando di superare il Lokomotiv Mosca in modo tale da blindare a tripla mandata una qualificazione agli Ottavi di Champions che, in caso di blitz esterno da parte dei bianconeri, sarebbe davvero a un soffio. Mercoledì 6, alle 18:55, la Vecchia Signora farà visita ai Ferrovieri diretti da Sëmin, che nell’ultimo turno di campionato hanno pareggiato 1-1 in trasferta con l’Ufa. La Juve, invece, ha avuto ragione del Torino nel derby della Mole, in cui ha sconfitto i Granata 1-0. Madama ha sofferto non poco, specie nei primi 45 minuti, per via del pressing asfissiante e dell’elevatissima intensità agonistica di un Toro volitivo e assai grintoso. Di contro, però, nell’arco dell’intera gara, Sirigu si è reso protagonista grazie ad almeno tre-quattro interventi decisivi di pregevole fattura. Pertanto, vittoria comunque meritata quella di Bonucci e soci, che ha consentito ai campioni d’Italia di restare saldamente al comando della Serie A.
Tornando al match di Champions, il Lokomotiv Mosca sarà costretto a far fronte alle assenze di Đorđević e Farfán, quindi Jurij Sëmin dovrebbe varare un 4-1-4-1 composto da: Guilherme; Ignat’ev, Ćorluka, Höwedes, Idowu (Rybus); Murilo Cerqueira; Aleksej Mirančuk, Barinov, Krychowiak, João Mário; Éder. Orfana dello squalificato Cuadrado e di de Ligt infortunato dell’ultima ora, la Juve di Sarri potrebbe presentarsi sul manto erboso del Central Stadium Lokomotiv con un 4-3-1-2 formato da: Szczęsny; Danilo, Demiral (Rugani), Bonucci, Alex Sandro; Khedira, Pjanić, Matuidi; Ramsey (Douglas Costa); Higuaín (Dybala), Cristiano Ronaldo. L’attuale classifica del Gruppo D vede Juventus e Atlético Madrid a 7 punti, Lokomotiv Mosca a 3 e Bayer Leverkusen a 0. Dunque, ghiotta opportunità per Le Zebre di andare in doppia cifra raggiungendo quota 10.
La sfida d’andata ha fornito indicazioni ben precise. Il Lokomotiv Mosca è una compagine che tende a sviluppare il suo gioco tentando di utilizzare parecchio le corsie laterali, ricorrendo spesso alle sovrapposizioni. Ma l’arma più utilizzata dai moscoviti è quella del contropiede, che sovente avviene mediante l’attacco diretto nelle transizioni positive e tramite la verticalità una volta effettuata la riconquista del pallone. Quanto alla fase di non possesso, questa è incardinata principalmente sull’erezione di un muro di cinta costituito da dieci uomini dietro la linea della palla piazzati a protezione del proprio portiere, posizionati molto bassi per difendersi con solidità, compattezza e organizzazione.
La Juve, per cercare di aggirare o abbattere la muraglia russa, dovrà sfruttare l’ampiezza del campo, magari con frequenti e improvvisi cambi di gioco per obbligare la linea difensiva avversaria a spostarsi e a muoversi di continuo, puntando inoltre ad attaccare il lato debole. Ma senza mai effettuare traversoni dalla trequarti, totalmente inutili al cospetto di un pacchetto arretrato statico, bensì provando ad arrivare sul fondo per mettere palla rasoterra e dietro, anche sfruttando l’inserimento in area delle mezze ali o almeno a ridosso dei 16 metri. L’altra soluzione da prendere in considerazione è il gioco tra le linee volto alla ricerca del terzo uomo. Di vitale importanza, in questo caso, contrariamente a quanto successo nella partita dell’Allianz Stadium, sono i movimenti finalizzati a venire incontro da parte degli attaccanti, che nella gara di Torino erano piuttosto piatti e passivi quando si giocava tra le linee. Questa trama offensiva, sviluppata fraseggiando corto attraverso continui scambi stretti in velocità negli ultimi 20-25 metri, potrebbe stanare la retroguardia rossoverde attirandola e costringendola ad alzarsi e a uscire.
Lokomotiv Mosca – Juventus è uno di quei match che possono essere risolti dalla prodezza di un singolo, da un episodio favorevole, perché il coefficiente di difficoltà, soprattutto alla luce di quanto visto all’andata, sicuramente non è basso. La Juve, in particolare dal punto di vista tecnico, è di gran lunga superiore all’undici di Jurij Sëmin. Ed è proprio questo l’aspetto sul quale bisognerà puntare dritto e forte per sbancare la RŽD Arena di Mosca. Poi, tanto per cambiare, occorreranno lucidità, cinismo, spietatezza e concretezza davanti all’estremo difensore dei moscoviti, proprio perché il rischio di esporsi a figuracce da peracottaio è sempre dietro l’angolo.