Bisognerà attendere presumibilmente la ripresa dell’attività agonistica dopo la pausa natalizia del campionato, prima che il Giudice Sportivo, dottor Gianpaolo Tosel, si pronunci sui fatti avvenuti al termine di Genoa-Parma di domenica scorsa, nel parcheggio interno dell’impianto situato sotto il settore dei distinti, fra il presidente rossoblù Enrico Preziosi e Christian Panucci, difensore del Parma, per i quali è stata aperta un’inchiesta della Procura Federale. Nel frattempo, la Lega Calcio (che ha già in mano i filmati, audio compresi, ritenuti chiari per definire cronologia dei fatti e responsabilità) dovrà acquisire anche i rapporti ufficiali da parte dei carabinieri presenti, e intervenuti per riportare la calma.
Dopo il comunicato ufficiale del club genoano, finalizzato a chiudere l’incidente, e la replica di Panucci, attraverso un comunicato, Preziosi e il Genoa considerano chiuso l’episodio, senza dover procedere con le scuse al giocatore, dopo avere chiarito tre aspetti del caso. Primo: Preziosi aveva piena facoltà di transitare nel parcheggio dello stadio per ritirare la propria auto. Secondo: nei giorni precedenti alla gara di Marassi, il numero uno del Parma, Ghirardi, si è recato presso il Teatro Alberti di Desenzano del Garda (di proprietà di Preziosi), il quale però ha lasciato il locale proprio per evitare ogni contatto con il collega. Perché, dunque, ritentare un approccio a fine gara? Terzo: il Genoa ritiene di avere agito correttamente, anche negli interessi del Parma, nella vicenda- Troest, come confermato in alcune interviste anche dall’ex d.s. del Parma, Andrea Berta.
(Credits: Gazzetta dello Sport)