L’ingiustizia sportiva continua a prenderci in giro, rinviato il giudizio per Lazio Genoa e Napoli

(Di Mirko Nicolino) “La sentenze ci saranno per tutti e nei tempi per far partire i campionati”. Erano state queste le promesse della federazione la scorsa estate, che ad oggi si sono rivelate un’altra delle tante bugie sin qui propinateci da un palazzo che sembra sempre più vivere sulla luna. Così, mentre Antonio Conte – non indagato né a Cremona né a Napoli, né altrove – non può allenare, chi è finito in carcere o è indagato anche per reati gravissimi, quali anche l’associazione a delinquere e la truffa aggravata, continua a calcare i campi di gioco italiani ed europei. Per di più come riporta oggi Fulvio Bianchi di Repubblica, l’ennesima promessa di processare sportivamente questi signori entro fine settembre sarà disattesa (ma va?). Per Lazio, Genoa e Napoli e i rispettivi tesserati (Mauri, Palacio, Grava, Cannavaro…) il giudizio dovrebbe venire nei prossimi mesi, addirittura per i primi due club si parla di dicembre o l’anno nuovo.\r\n\r\nCosì ci saranno squadre che continueranno ad affrontare il campionato e le coppe con delle menomazioni, mentre altre si stanno avvantaggiando delle prestazioni di tesserati che non dovrebbero essere in campo. Una barzelletta tutta italiana che nulla ha a che fare con la giustizia, per quanto indipendente possa essere. In estate si andava a 100 all’ora, adesso al rallentatore. Il sentimento popolare intanto è messo a tacere con il mostro sbattuto per mesi in prima pagina e chi se ne frega se c’è gente come Buffon che è stato diffamato per mesi senza essere coinvolto in alcun modo in un mondo becero come quello delle scommesse? Ci piacerebbe che un giorno la Gazzetta dello Sport facesse uno dei suoi titoli proverbiali della serie: “Abete, non così”. Sarebbe sempre troppo poco.