Non è ancora una vera e propria emergenza, ma adesso anche il mondo del calcio sta iniziando a preoccuparsi. I casi della cosiddetta influenza A infatti, si sono moltiplicati e dopo aver colpito la Francia, dove è stata rinviata la sfida tra Marsiglia e Psg, arrivano segnali preoccupanti anche da Inghilterra e Spagna: contagiati giocatori di Blackburn, Bolton e Betis Siviglia. In Italia si deve decidere se dare il vaccino ai calciatori.\r\nPer questo, il presidente dell’Associazione italiana medici sportivi, Enrico Castellacci, che è anche il medico della Nazionale di calcio, ha scritto una lettera al viceministro del Welfare, Ferruccio Fazio, nella quale chiede un incontro per discutere del rischio contagio del virus H1N1 anche tra i calciatori. Il faccia a faccia è stato fissato per venerdì a Roma. In attesa, la realtà europea dice che la situazione si sta facendo seria. Per ora non vengono segnalati casi nel campionato italiano, ma come ha sottolineato lo stesso Castellacci, vi sono alte probabilità di contagio all’interno degli spogliatoi delle squadre.\r\nPronti a vaccinarsi anche gli arbitri. Una prassi già consolidata, visto che ogni anno i direttori di gara si sottopongono al presidio medico per l’influenza stagionale.\r\nComunque sia, al momento la situazione più grave riguarda la Ligue1, dove sono stati confermati i casi di tre giocatori del Paris Saint Germain. Nella Liga cinque calciatori del Betis Siviglia hanno manifestato i sintomi dell’influenza A e c’è il sospetto che altri cinque abbiano contratto il virus. In Premier League, invece, ai due del Blackburn si sono aggiunti i quattro del Bolton.\r\nL’unico a non preoccuparsi troppo sembra essere Carlo Ancelotti. “Abbiamo preso tutte le precauzioni, ma anche in caso di contagio c’è sempre il rimedio della nonna: latte caldo e vino rosso”, ha scherzato l’allenatore del Chelsea.\r\n(Credits: Sportmediaset.it)