L’eredità di Allegri
Non per essere pessimisti ma il mister Allegri sta vivendo ancora di rendita. Ha ereditato una squadra tosta, combattiva e nel primo anno ha seguito l’onda d’urto della squadra che per tre anni ha dominato il campionato Italiano.\r\n\r\nNel secondo anno della sua guida ha dovuto fare i conti con una nuova realtà e la contemporanea assenza di tre big lo hanno messo in crisi. Costretto a cambiare disposizione tattica con i nuovi giocatori venuti a far parte della rosa, ha steccato non riuscendo a trovare un nuovo assetto tattico. Con 7 centrocampisti di valore si è ostinato a giocare come se avesse in squadra due ottimi esterni. Per cinque partite ha navigato alla cieca non trovando l’assetto giusto: Si è ostinato a insistere nello schierare una squadra difensiva mentre non c’era più il filtro a centrocampo: Pogba si è trovato spaesato non avendo la copertura di un Pirlo, Vidal e anche di Tevez. Anche la difesa ha sbandato non avendo un filtro a centrocampo. Ha distrutto un attaccante d’area come Llorente.\r\n\r\nSolo quando ha dovuto schierare una compagine di attacco, come si usa in Europa, la risposta della squadra è stata spavalda, cattiva, intraprendente e determinata. Speriamo abbia capito la lezione e non trasmetta più ai giocatori calma e prudenza perché nella Juve il solo motto che conta è vincere. Non siamo nati per difenderci perché la tradizione non ce lo permette.