Leonetti: “Juve, possibile golosa occasione a fine mercato”
In TV su 7Gold e speaker su Radio Bianconera, il giornalista Franco Leonetti analizza il precampionato della Juventus e il mercato
Ormai siamo alle porte della stagione 2022-2023, per cui alla luce del pesantissimo 0-4 contro l’Atlético Madrid in amichevole a Torino, pensi che in casa Juventus sia scattato un piccolo campanello d’allarme?
«Sicuramente l’ultimo test precampionato meritava una prestazione molto diversa da parte della Juve. Ciò che più ha colpito è stata l’incapacità propositiva e conclusiva da parte dei bianconeri. È più che logico che un campanello d’allarme sia suonato forte. La mentalità si acquisisce disputando buone prove, giocando e vincendo, una lezione che non va dimenticata e che deve fornire spunti considerevoli per non ripetere certi errori al debutto contro il Sassuolo. Meglio che questa figuraccia sia arrivata quando non c’erano punti in palio, ma dalla performance fantasmatica e profondamente deludente di domenica scorsa, la Juventus deve imparare e molto. E possibilmente anche in fretta».
Analizzando il precampionato della Juve, qual è il tuo giudizio sull’inserimento in rosa dei nuovi acquisti?
«Di María ha già dispensato perle e pare essersi inserito benissimo, mentre su Pogba – purtroppo – il giudizio è sospeso. Speriamo torni al più presto e in buona forma. Bremer deve imparare un bel po’ di cose. Contro il Barcellona, a parte un paio di errori, ha fatto bene, ma alla Juve devi apprendere velocemente, abbassando la soglia d’errore. Gatti, considerando da dove arriva e la giovane età unita alla poca esperienza, ha dato segnali notevolmente positivi. Bene i giovani, ad esempio Rovella ha fornito indicazioni concrete così come Fagioli, che ha bisogno di continuità per esprimere il potenziale. Insomma, un discreto precampionato».
A proposito dei nuovi arrivati, Paul Pogba (da te prima citato) sta effettuando la terapia conservativa per recuperare dall’infortunio. Ritieni che sia la decisione giusta oppure sarebbe stato meglio se il francese si fosse sottoposto all’intervento chirurgico?
«Di fronte a consulti con luminari credo che si debba profondamente rispettare diagnosi e prognosi, perciò non penso ci sia molto altro da esporre. Chiaro che la speranza di tutti è che la scelta della terapia, condivisa da giocatore e società, possa rivelarsi la formula giusta per rivedere Pogba presto in campo e in ottime condizioni fisiche. La Juve ha bisogno del suo numero 10 in forma smagliante».
Focalizzando l’attenzione sui giovani attualmente ancora presenti in organico, segnatamente Fagioli e Rovella che hai già menzionato, a tuo avviso, chi fra i due potrebbe essere più utile alla causa bianconera nel caso in cui almeno uno fra questi ragazzi restasse a disposizione di Massimiliano Allegri?
«Come già accennato, Fagioli mi sembra un giocatore che deve ancora crescere, completarsi e trovare la giusta dimensione che potrebbe arrivare con la continuità e la responsabilizzazione da parte del tecnico. Rovella, ormai molto vicino al Monza, è un ragazzo giovane ma già con buona esperienza in serie A, per cui diventerà utile, probabilmente, il prossimo anno. Io, però, in questo momento, metterei Miretti davanti a tutti, perché ha già dimostrato di avere caratteristiche da Juve giocando le gare di fine dello scorso campionato – e credo proprio possa rimanere alla corte di Allegri in questa stagione, fornendo un ventaglio di soluzioni alternative ai big in rosa. Il suo saper giocare da veterano con colpi importanti e tanta spiccata personalità poterebbe rivelarsi una mossa astuta e sorprendente per gli avversari».
Da qui al termine della sessione estiva, quali sono le operazioni di mercato – in entrata e in uscita – realmente più concrete in questo momento?
«Kostić è un arrivo importante, a tal proposito è impressionante il suo numero di assist e rifornimenti per gli attaccanti di riferimento che ha effettuato in Bundesliga, quindi la Juve con lui va a colmare una falla in alto a sinistra, senza contare la capacità del serbo di giocare su tutta la fascia mancina con buon rendimento in entrambe le fasi. Depay potrebbe essere il vice Vlahović, ma può anche giocare defilato, dunque se arriverà a zero sarà un buonissimo colpo – e ha tutte le carte in regola per creare pericolosità, imprevedibilità e aggiungere potenza all’attacco zebrato. Paredes, per cui il Psg chiede una cifra alta (20-25 milioni), sarebbe il regista di cui è sprovvista la rosa in questo momento. Parimenti Arthur è fuori dal progetto tecnico e non vuole perdere i prossimi mondiali, quindi deve giocare, pertanto serve trovare un’opportunità che accontenti giocatore e dirigenza Juve. Rabiot deve trovare un’intesa con lo United, mentre le due società hanno già messo l’accordo nero su bianco, ma attenzione perché “Mamma Rabiot” è un osso duro quando si tratta di scendere sul campo delle trattative e degli accordi definitivi. Anche Luca Pellegrini è in uscita. Insomma, saranno tre settimane di pura passione sul mercato – e chissà che non spunti qualche golosa occasione sul terminare della sessione. La Juventus aveva bisogno di cinque-sei ritocchi di qualità in questa finestra di mercato – e mi pare che tutto ciò si stia verificando».