Leonetti: “Giorni febbrili per il mercato Juve, non si può sbagliare”

Franco Leonetti fa il punto sulla stagione appena conclusa e traccia linee ed aspettative per la Juventus 2022-2023

La Supercoppa Italiana persa contro l’Inter, l’uscita prematura agli ottavi di Champions con il Villareal, la finale di Coppa Italia persa sempre contro i nerazzurri e il quarto posto in campionato. Questo è il triste bilancio della stagione della Juventus. Dal tuo punto di vista, chi fra dirigenza, allenatore e calciatori è maggiormente responsabile di un’annata così deludente?

«Stagione insufficiente, annata brutta, inadeguata, con pochissimi picchi positivi e tanti, troppi, momenti bui. A prescindere dal mercato estivo, questa Juve deve cambiare tante cose. Colpevoli? Quando vanno in archivio annate tali, le mancanze vanno (re)distribuite su tutte le componenti. La società ha responsabilità per non aver capito che già tre anni fa serviva un ricambio generazionale, l’allenatore probabilmente ha sovrastimato la rosa e non è riuscito a dare certezze alla squadra e un’impronta riconoscibile nonostante il filotto importante di risultati conseguiti in campionato che ha portato al raggiungimento del solo risultato minimo. I giocatori hanno mostrato poco, sotto tutti i punti di vista, in primis mentalità, fame e attaccamento alla maglia. Lo staff tecnico e medico si è trovato al cospetto di una valanga di infortuni che non ha mai consentito ad Allegri di disporre dell’intera rosa per una gara, che è un dato folle. La dirigenza ha cercato di scuotere l’ambiente e far crescere le ambizioni, anticipando una parte di mercato estivo con gli arrivi di Vlahović e Zakaria. Quindi, tutti sul banco degli imputati per far capire che la Juve, il prossimo anno, dovrà essere una cosa diversa».

Soffermandosi proprio sui frequenti infortuni, traumatici e muscolari, essi hanno inciso in modo determinante sulla pessima stagione disputata dalla Vecchia Signora. Credi che ci possano essere dei cambiamenti sostanziali pure all’interno dello staff atletico e medico della Juve?

«Ci saranno cambiamenti nello staff medico, muterà la figura del capo-medico e, con effetto domino, tutti i fisioterapisti e chi si occupa di aspetti nel recupero dei calciatori afflitti da infortuni. Non aver mai avuto a disposizione l’intero parco calciatori, per nemmeno una gara in tutta la stagione, significa che qualcosa di importante è stato errato: urgeranno correttivi di spessore per non ripetere certe situazioni».

Al netto di un anno da dimenticare, balza agli occhi una nota lieta, positiva: il classe 2003 Fabio Miretti. Ritieni che il giovanissimo talento di Pinerolo, considerando le ottime prestazioni sfornate soprattutto quando è sceso in campo nell’undici iniziale, sia già pronto per ritagliarsi uno spazio ancor più ampio nell’immediato futuro?

«L’investitura ufficiale di Allegri su Miretti la ritengo molto importante, considerando la giovanissima età del ragazzo. Tutti sono stati impressionati da personalità, tranquillità e doti di questo 18enne che ha vestito la maglia da titolare, nelle ultime quattro gare di campionato, comportandosi quasi fosse un veterano. Affidabilità e serenità sono le armi di un ragazzino che ha due piedi interessanti, carattere forte e refrattario alle emozioni, gioca in verticale, sprona i compagni, indica loro la zona per ricevere, combatte, tampona e ripropone, avendo un senso della posizione e uno spirito tattico impressionate per la sua giovane età. Fabio Miretti mi ha stupito per l’impatto che avuto con la Serie A. Che fosse bravo si sapeva da tempo, ma è andato oltre ogni rosea previsione – e meriterebbe una conferma nella rosa di Allegri per l’annata a venire».

leonetti juventusValutando l’organico attuale, urge assolutamente intervenire sul mercato in entrata e in uscita. Al momento, cosa bolle in pentola di davvero concreto per rinforzare sensibilmente la rosa di Massimiliano Allegri?

«La società dovrà fare un mercato perfetto, senza sbagliare nulla. Alla Juve serve ricostruire, per cui si cercano profili già pronti, giocatori fatti e finiti da inserire in organico. Occorreranno cinque-sei pedine visti anche gli addii storici che tutti conosciamo. Di Maria ha già salutato il Psg ed è pronto a sottoscrivere un nuovo contratto, la sua priorità si chiama Juventus e la trattativa procede spedita, idem per Pogba che ha sposato il nuovo progetto bianconero. Però, servirà perfezionare e chiudere entrambe le trattative. Questi sono giorni febbrili per il club bianconero, che dovrà sistemare tutti i punti per portare i due grandi rinforzi a Torino, spendendo solo per gli ingaggi. Poi sarà necessario capire il destino di Perišić, esterno sinistro sul quale la dirigenza​ bianconera è forte, avendo offerto un biennale alla cifra voluta dal giocatore croato, ovvero sei milioni annui netti. Nelle prossime ore si terrà un confronto definitivo tra Marotta e l’esterno croato: se dovessero fallire le negoziazioni, la Juventus, che ha la concorrenza del Chelsea, farà di tutto per accaparrarselo. Poi attenzione a due ruoli importanti come il centrale difensivo e il terzino sinistro. La Juve ha diversi nomi sul taccuino: per il primo monitora la situazione di Bremer del Torino e Koulibaly del Napoli, all’estero Gabriel (Arsenal) e Badiashile (Monaco), mentre sull’out mancino piacciono Renan Lodi, Wijndal, Emerson Palmieri e Marcos Alonso, con Udogie dell’Udinese seguito da tanti mesi. Punto interrogativo sul destino di Kean in prestito biennale dall’Everton – ed eventuali offerte per Rabiot, anche se credo che il francese possa restare. Insomma, tanta carne al fuoco per plasmare la nuova Juve, un superlavoro per procuratori e dirigenti che dovranno anche inserire pedine giovani e già di rilievo in prima squadra: penso a Rovella, l’eventuale conferma di Miretti, il ritorno di Fagioli e non solo».

Seppur bisognerà attendere la chiusura del mercato estivo, a tuo avviso, la Juventus dovrà lottare a tutti i costi per vincere lo scudetto oppure cercare di migliorare il piazzamento in classifica ottenuto quest’anno e provare ad accedere almeno ai quarti di Champions nella stagione 2022/2023?

«Le intenzioni e le direttive sono quelle di tornare, anzitutto, ad essere competitivi per la prossima stagione, visto che la Juve quest’anno non ha mai vinto uno scontro diretto con chi la sopravanzava in classifica e non è mai entrata nel giro scudetto. Ecco il perché della scelta di giocatori pronti subito, un calibrato mix tra gioventù, calciatori esperti e campioni, in grado di amalgamarsi rapidamente per tornare in alto in classifica giocandosi tutte le possibilità di vittoria. Un progetto non semplice da costruire, ma il momento dei cambiamenti è giunto – e la dirigenza sarà chiamata ad un superlavoro».