Quinta in classifica con 13 punti in campionato. Seconda in Champions con 6 punti all’attivo. Oltre ovviamente ai risultati, qual è il tuo giudizio sull’avvio di stagione della Juventus soprattutto a livello di prestazioni?
«Le rivoluzioni, perché di ciò si tratta, portano sempre problemi e discrasie iniziali, ma recano e producono nuove opportunità. Ci vogliono tempo e pazienza, perché nessuno inventa nulla in breve tempo. Un abbrivio sicuramente discreto sul campo che sottende a margini di miglioramento molto ampi. Nonostante tante critiche strumentali di chi opera e vuole una Juve detronizzata e distante dal titolo, Pirlo e i suoi ragazzi stanno cercando di trovare soluzioni adeguate per crescere e dare compattezza, automatismi e idee a un gioco che si incomincia a notare. C’è ancora molto da fare, ma le potenzialità ci sono tutte, serve solo ottimismo e calma, viste anche le misure ridotte di una classifica di campionato affollata. Mentre in Champions, dopo la batosta contro il Barcellona, una vittoria contro il Ferencváros a Torino potrebbe già garantire l’accesso agli ottavi della massima competizione europea».
I numeri dicono che la Vecchia Signora, in sette match di Serie A, ha già subito sei reti. In Champions League, invece, tre gol incassati in tre partite. Al netto dell’importantissima assenza di de Ligt e della totale inaffidabilità fisica di Chiellini, ritieni che questi dati siano preoccupanti?
«Chi fa finta di dimenticare l’assenza basilare di un campione come de Ligt distorce la realtà. Il ragazzo olandese è un top in difesa come pochi, quindi il suo recupero darà nuova linfa alla fase difensiva. Poi ci sarà bisogno di correttivi, aggiustamenti e migliorie nel pacchetto arretrato per tentare la scalata verso i vari trofei, ma il suo rientro sarà fondamentale per limitare le occasioni da gol avversarie e relative segnature subite. La speranza per Chiellini, alla sua ultima stagione da calciatore, è che riesca a stabilizzarsi muscolarmente, senza dover patire altri stop fisici. La sua presenza è ancora importante in quest’annata, per meccanismi, marcature e mentalità».
Invece, per ciò che concerne la fase offensiva, sotto quale aspetto la squadra di Pirlo dovrebbe nettamente migliorare?
«Il recupero di Dybala è fondamentale. Ritrovarlo pienamente in forma smagliante significa aumentare le soluzioni d’attacco e la decisività degli avanti bianconeri. L’argentino ha già dimostrato nella Juventus di essere uomo di grande livello. La Joya, al meglio, regala imprevedibilità, apertura degli spazi mettendo in crisi le retroguardie, un buon bottino di gol e maggior cattiveria e cinismo sotto rete, fattore questo che è un po’ mancato nella prima fase di stagione. Quando si dice che bisogna chiudere le partite, mi riferisco proprio a questo. Importante, poi, vedere i sincronismi tra centrocampo e reparto avanzato, portando i mediani in proiezione offensiva a rete, migliorando la resa di esterni d’attacco come Chiesa, che possono saltare l’uomo e diventare devastanti. Senza dimenticare il compito del trequartista che, in fase di possesso, diventa attaccante aggiunto, mentre in fase difensiva integra e rimpolpa la diga al centro del campo. Ramsey ha fatto buone prove ma si è infortunato, però mi aspetto molto da lui al rientro, ma anche da McKennie e Kulusevski che, quel ruolo, lo hanno nelle loro corde».
«Promossi Kulusevski e Chiesa, anche se hanno ancora bisogno di molto rodaggio. McKennie sta facendo intravedere tante qualità ma è stato fermato dal Covid, quindi avrà bisogno di ulteriore tempo. Chi ha reso meno è Arthur, dal quale ci si aspetta grandi cose e il dominio del centrocampo. Morata, invece, è letteralmente devastante e sta segnando a raffica, mettendo insieme letalità d’area e prestazioni sontuose. E menomale che qualcuno aveva storto il naso al suo arrivo, visto che non era una prima scelta. Ben venga non un prima scelta se i risultati sono questi. Metto anche Frabotta fra i nuovi, che sta facendo il suo e ha bisogno di migliorare molto, vista la poca esperienza, ma Pirlo si fida di lui».
A due mesi circa dalla riapertura del mercato invernale, credi che i Bianconeri possano intervenire per perfezionare ulteriormente l’organico a disposizione di Andrea Pirlo?
«Se Khedira deciderà di lasciare la Juve, visto che è fuori dal progetto Pirlo, in un percorso alla Mandžukić con partenza a gennaio, Madama potrebbe tornare sul mercato per fiutare opportunità già nei radar. Anche Bernardeschi potrebbe decidersi a cambiare aria a inizio 2021, se si convincerà a lasciare Torino, anche perché il ragazzo ha tanto mercato. Se una di queste due opportunità, o entrambe, si realizzeranno, la Vecchia Signora ha nel mirino un chiaro identikit del centrocampista: piede destro, capace di giocare in più ruoli, ovvero mezz’ala e sottopunta, giovane, tecnico, di corsa e sostanza. Dipenderà molto dalla eventuale formula di trasferimento e dalle richieste per il cartellino, ma Aouar del Lione e Szoboszlai del Salisburgo sono due pedine che piacciono tantissimo a Paratici e alla dirigenza da tempo, con relazioni assai positive su di loro. Isco è stato offerto alla Juventus, visto che non sta giocando al Real Madrid, ma le preferenze, a oggi, vanno sui due giocatori appena menzionati».