Leonetti: “De Ligt va protetto, Higuain è rinato”
Franco Leonetti, puntuale giornalista profondamente legato alle questioni Juventus, esprime il suo giudizio sull’inizio di stagione dei bianconeri
Sei punti in due partite e Juventus a punteggio pieno. Dunque, partenza con il piede giusto da parte della Vecchia Signora. Quali sono le tue impressioni sull’avvio di campionato dei bianconeri?
«Contro il Napoli abbiamo osservato una Juve ottima per un’ora. Poi il calo fisico limpido ed evidente e la stanchezza che ha annebbiato muscoli e testa hanno fatto il resto. Ci sta al 31 agosto. Era importante prendere i 3 punti nello scontro diretto con i partenopei. Chiaro che ci si attende miglioramenti nella tenuta fisica, nella fase difensiva e nel mettere in mostra meccanismi sempre più sarriani. Ma ad oggi la Juventus sta bruciando le tappe, anche per il suo potenziale di calciatori straordinari. Dove non arriva la coralità, ci sono i campioni a risolvere».
La tegola Chiellini, per forza di cose, dovrà accelerare il processo d’inserimento e crescita di de Ligt. Come valuti la prestazione dell’olandese con il Napoli?
«Fin quando la condizione fisica ha retto, de Ligt ha fatto bene con tutto il resto della squadra. Nel momento di offuscamento e sensibile caduta di tono del secondo tempo l’olandese è andato in difficoltà, risultando uno dei peggiori dietro. Va considerato che era il suo esordio ufficiale con la maglia bianconera, che la condizione fisica è precaria, vedasi i crampi che lo hanno colpito a 20 minuti dalla fine. Quando avrà capito il calcio italiano e sarà al top fisicamente, speriamo presto, tornerà ad essere il fuoriclasse assoluto della difesa che ha mostrato di essere in questi anni. Sorrido davanti a critiche accanite piovutegli sulla testa. Certo, non ha fatto bene, ma de Ligt deve essere protetto ora, fatto ambientare e messo in condizione di rendere al meglio. Lui sarà il perno della retroguardia Juve per i prossimi 10 anni e saprà sostituire al meglio il capitano Giorgio Chiellini. Bisogna concedere un briciolo di tempo all’ex calciatore dell’Ajax, perché gettargli la croce addosso dopo un solo match, per di più vinto, non ha alcun senso».
Gonzalo Higuaín, che sembrava destinato a lasciare la Juventus, invece è rimasto a Torino. Condividi la scelta societaria di confermare il Pipita?
«Nessuno avrebbe pronosticato un Higuaín di nuovo in maglia bianconera, invece è successo e il Pipita sta dimostrando di meritare la fiducia accordatagli a suon di belle gare e un gol bellissimo come accaduto contro il Napoli. Il calcio è fantastico per questo: sa sempre stupire. Dietro alla rinascita dell’argentino c’è un grande lavoro tecnico e psicologico del nuovo staff di Maurizio Sarri, con l’allenatore in prima fila. Gonzalo Higuaín sta facendo notare a tutti la capacità di integrarsi, almeno sino ad oggi, alla perfezione, nel gioco d’attacco della Juve con Ronaldo. Per il numero 21 bianconero questa può essere un’annata di grandi traguardi e soddisfazioni, personali e di squadra. E il suo spirito di rivincita farà il resto».
Khedira e Matuidi, inizialmente ai margini del progetto Juve, sono a tutti gli effetti, almeno fino a questo momento, due pedine fondamentali nell’undici di Maurizio Sarri. Ritieni che il tedesco e il francese, da qui al termine della stagione, potranno essere davvero decisivi all’interno dello scacchiere sarriano?
«Sarri ha dimostrato, anche con il recupero di interpreti importanti come Khedira e Matuidi, che per lui contano i movimenti e le capacità adattabili alla sua impronta di gioco, non il curriculum passato o le dicerie di mercato. Quando affermò alla sua presentazione da allenatore della Juve che non era un integralista nelle scelte tecniche e tattiche diceva la verità. E la riprova la stiamo vedendo tutti. Due giocatori recuperati a centrocampo che potranno recitare un copione da attori principali e non da comprimari, condizioni atletiche permettendo».
Il mercato bianconero, sia in entrata che in uscita, si è concluso senza altri colpi. Dal tuo punto di vista, soprattutto considerando la campagna acquisti delle big europee, questo organico è competitivo al 100% anche per tentare l’assalto alla Champions League?
«La dirigenza juventina ha approntato una rosa di stampo europeo, con due giocatori per ogni ruolo e di grande e indubbia qualità. Certo, i tifosi avrebbero voluto qualche nuovo arrivo dopo Danilo, ma prima gli esuberi, poi l’infortunio di Chiellini, hanno condizionato le uscite. Personalmente ritengo il mercato Juve molto buono, da 8 in pagella, perché in ogni reparto, rispetto alla passata stagione, la rosa è stata sensibilmente rinforzata sia a livello di qualità che sotto l’aspetto numerico. La Juventus lotterà con le altre grandi d’Europa, ancora una volta, per arrivare a sollevare il trofeo, sperando che questa possa essere l’occasione buona».