L’ultima versione della riforma del processo breve rischia di cancellare il dibattimento per lo scandalo di Calciopoli. Se la Camera approverà senza modifiche il testo votato al Senato, il giudizio che si sta svolgendo davanti al Tribunale di Napoli e conta 24 imputati fra i quali l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi sarà dichiarato interamente prescritto: il procedimento presenta infatti entrambi i requisiti previsti dalla norma transitoria che prevede la chiusura di tutti i processi di primo grado riguardanti vicende comunque coperte dall’indulto: gli episodi al centro dell’inchiesta sono precedenti alla data del 2 maggio 2006 e anche la pena prevista per l’accusa più grave, associazione per delinquere, non supera i dieci anni di reclusione.\r\nLa prima versione della riforma, ora superata dall’emendamento approvato a Palazzo Madama, avrebbe determinato la prescrizione della sola ipotesi di frode sportiva, ma non dell’accusa di associazione per delinquere, espressamente esclusa dal testo originario. Prescrizione sicura anche per il processo sul ciclo dei rifiuti che vede fra gli imputati il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e l’ex amministratore di Impregilo Piergiorgio Romiti. La richiesta di rinvio a giudizio è stata infatti presentata il 31 luglio 2007 e difficilmente il giudizio di primo grado giungerà a conclusione entro il 31 luglio 2010. Bassolino però ha già fatto sapere di essere intenzionato a rinunciare ad avvalersi di una eventuale prescrizione. \r\n«Voglio essere assolto nel merito» , ha sempre ribadito. Inizierà il 15 febbraio prossimo il processo per il primo filone dell’inchiesta Udeur che vede imputate dieci persone fra le quali il presidente del Consiglio regionale (e moglie dell’ex ministro della Giustizia) Sandra Lonardo Mastella. In questo caso la richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata a maggio 2009, i tre anni scatterebbero dunque a maggio 2012. Nel complesso, dovrebbero essere circa 50 mila i procedimenti cancellati a Napoli dalla riforma. Il presidente del Tribunale Carlo Alemi e il procuratore Giandomenico Lepore avevano indicato questa cifra dopo aver calcolato le ricadute della prima versione della riforma. Adesso i calcoli dovranno essere aggiornati, il timore però è che il numero possa solo diventare più alto, visto che l’emendamento Valentino ha eliminato le esclusioni soggettive e oggettive previste dalla prima bozza.\r\n\r\n(Credits: La Repubblica)