LECCE (4-4-1-1): Rosati; Donati, Ferrario, Fabiano, Brivio; Vives, Munari, Bertolacci (46′ st Coppola), Mesbah (40′ st Rispoli); Grossmuller; Di Michele (8′ st Chevanton). (Benassi, Sini, Piatti, Corvia). All. Rizzo.\r\n\r\nJUVENTUS (4-4-2): Buffon; Sorensen (13′ st Iaquinta), Bonucci, Barzagli, Chiellini; Krasic (12′ pt Storari), Aquilani, Melo, Marchisio; Toni (1′ st Del Piero), Matri. (Traore, Grygera, Salihamidzic, Martinez). All: Del Neri.\r\nArbitro: Mazzoleni.\r\nMarcatori: 33′ pt Mesbah (L), 3′ st Bertolacci (L).\r\nAmmoniti: Mesbah (L), Vives (L).\r\nEspulsi: Buffon (J), Vives (L).\r\n\r\n
\r\n\r\nBuffon 6: probabilmente avrebbe potuto lasciar andare Di Michele piuttosto che farsi espellere, ma lì è questione di attimi. Prima di essere espulso si era distinto per un paio di buone uscite e una smanacciata decisiva.\r\n\r\nSorensen 5: soffre gli affondi dei leccesi, ma pare naufragare più per il contesto che per demeriti propri.\r\n\r\nBarzagli 5: la peggiore partita tra quelle disputate sin qui con la casacca bianconera. Sbaglia il tempo in un paio di occasioni e una serie di appoggi che potrebbero costare cari ai bianconeri. E’ tornato sui livelli del Palermo, insomma.\r\n\r\nBonucci 5: tutto il pacchetto arretrato pare essere in confusione, ma non fa nulla per distinguersi ed emergere dalla mediocrità. Ci si aspetta sempre di più da lui, visto quanto è stato pagato.\r\n\r\nChiellini 4,5: pasticcione più del solito, lascia ampi buchi dalla sua parte spesso e volentieri e in fase propositiva in un paio di occasioni è davvero imbarazzante. Da centrale fa sicuramente meno danni.\r\n\r\nKrasic s.v.: non giudicabile per i pochi minuti giocati. Anche se aveva avuto un paio di spunti in progressione. Probabilmente non sarebbe dovuto uscire lui all’espulsione di Buffon…\r\n\r\nMelo 3: è tornato quello che abbiamo “ammirato” lo scorso anno durante la gestione Ferrara-Zaccheroni. Prima di dare palla la deve toccare inutilmente almeno 7-8 volte. Tenta spesso di saltare l’uomo al limite dell’aria propria piuttosto che cominciare l’azione esponendo la difesa a grossi guai. Lento e impacciato anche in fase difensiva. Rimane l’equivoco dello scorso anno?\r\n\r\nAquilani 4: da circa 8 anni sento dire in giro che diventerà il più grande centrocampista italiano. Forse in un’altra vita, al momento non pare avere gli attributi per giocare in una grande squadra. Quando deve fare la differenza sparisce. I compiti difensivi che Del Neri gli dà lo espongono addirittura a brutte figure. Con 16 milioni di euro (il costo del suo riscatto), si può prendere di sicuro di meglio.\r\n\r\nMarchisio 6: lotta e si danna, ma predicare nel deserto serve davvero a poco con compagni di reparto come Melo e Aquilani. Si distingue comunque dalla mediocrità generale.\r\n\r\nMatri 6: gioca in non perfette condizioni fisiche, tanto che nell’intervallo stava per essere sostituito, si muove tanto, ma palloni giocabili ne arrivano pochi. Davvero difficile fare di più in questo contesto.\r\n\r\nToni 5: ci mette il fisico ma oggi pareva proprio fare fatica a reggersi in piedi. Del Neri preferisce lasciare in campo lui piuttosto che Krasic all’espulsione di Buffon, ma lo sostituisce a fine primo tempo.\r\n\r\nStorari 5,5: sui due gol forse avrebbe potuto muoversi un attimo prima, in ogni caso la linea difensiva lo mette sempre in apprensione con retropassaggi spesso evitabili. Uno dei meno colpevoli del naufragio.\r\n\r\nDel Piero 5: entra al primo minuto del secondo tempo e si adegua perfettamente all’andazzo generale. Si sistema tra le linee ma non riesce mai ad incidere nè ad essere pericoloso. Rincula a centrocampo per prendere palla e dialoga in un paio di occasioni con Marchisio. Ci si aspettava da lui la scintilla, la stiamo ancora aspettando.\r\n\r\nIaquinta 4,5: come ormai avviene endemicamente negli ultimi tempi, entra senza motivazioni e fa proprio poco per rendersi utile. Condisce il tutto con i soliti fuorigioco e gli inutili falli in attacco. Inguardabile.\r\n\r\nDel Neri 2: la pochezza tattica della squadra è davvero ingiustificabile. Non abbiamo di certo comprato 15 campioni (tra l’altro scelti dal mister con Marotta), ma contro le riserve del Lecce (mancavano 4 squalificati e 4 infortunati) si poteva e si doveva fare di più, anche in 10. Mentre Milan e Inter vengono fuori con 3 punti da partite in inferiorità numerica, la Juventus si affloscia e cade in balìa dell’avversario. I proclami poi non si contano più: “Siamo in un ottimo stato di forma”, “Per batterci da oggi in poi dovranno passarci sopra con i carri armati”, “Il quarto posto? Possiamo entrare in Champions anche senza preliminare”, “Il Lecce? Per noi vale l’Inter”… E invece, come contro tante altre piccole del campionato scende in campo una squadra priva di carattere e idee, che non riesce a fare un tiro in porta neanche nei 25 minuti finali in cui viene ristabilita la parità numerica, contro la squadra più vulnerabile del campionato in difesa. All’espulsione di Buffon toglie Krasic e non Toni, per poi ammettere l’errore a fine primo tempo facendo netrare Del Piero per l’ex Genoa. Un paio di anni fa parlavamo di “ranierite”, quella malattia per cui la Juventus diventava grande contro le grandi per poi divenire piccola piccola contro le piccole. Del Neri riesce addirittura ad andare oltre, facendosi addirittura umiliare dalle piccole, in casa e fuori, con tanto di torello a corredo. Viene davvero da chiedersi cosa provino i bianconeri negli allenamenti… Ranieri e Ferrara sono stati crocifissi per molto meno, ma 5 sconfitte nelle ultime 9 partite devono fare seriamente riflettere. La salvezza comunque è quasi matematica, la Champions una chimera, l’Europa League possibile, un anno senza coppe molto probabile. A buon intenditor…