L’AC Milan è una squadra che non ha bisogno di molte presentazioni. Al di là della fede calcistica di ognuno di noi, sappiamo tutti che i rossoneri sono una delle squadre più longeve non solo della serie A, ma del calcio in generale. Fondata nel 1899, le parole del fondatore Herbert Kilpin risuonano ancora oggi con furore. Secondo le sue dichiarazioni, i colori del team avrebbero rappresentato da un lato la passione e dall’altro la paura che gli avversari avrebbero provato quando in competizione con il Milan. Altrettanto noto è il collegamento tra i rossoneri e Silvio Berlusconi, che ne è stato proprietario e presidente per 31 anni consecutivi.
Molti dei finanziamenti del Milan derivano proprio dalla società della famiglia Berlusconi, ma sono state anche altre le fonti di finanziamento, soprattutto da parte delle società del gambling. I casinò online Svizzera hanno avanzato proposte che avrebbero fatto gola a chiunque, ma il Milan è da sempre una delle squadre più corteggiate del calcio italiano e internazionale, e riuscire a spuntare un contratto di sponsorizzazione non è mai stato semplice. Basti pensare a quello che può comportare in termini di popolarità poter leggere il nome di un brand sulla maglietta di un giocatore rossonero!
Vediamo quindi quali sono stati i principali sponsor del Milan e perché, ad un certo punto, sono terminate le sponsorizzazioni da parte delle società di online casino gambling.
La questione delle sponsorizzazioni è uno dei temi più bollenti del calcio, soprattutto della serie A. Sappiamo che si tratta di contratti con cifre da capogiro, con una netta differenza rispetto agli accordi per le squadre di categoria inferiore. Le società di gambling compaiono tra le prime finanziatrici del calcio e il Milan non fa eccezione da questo punto di vista.
La società di casinò e betting che per lungo tempo ha sponsorizzato i rossoneri è bwin, leader del panorama internazionale dell’online gambling casino. Con sede a Gibilterra e quotata al London Stock Exchange, bwin è stata fondata nel 1997 a Vienna e, dal 2016, fa parte di GVC Holdings PLC. Ad oggi è presente in tantissimi Paesi anche al di fuori dell’Unione europea, gestendo un volume di scommesse sportive che supera, ogni anno, anche i 4 miliardi di euro.
Il primo accordo di sponsorizzazione tra Milan e bwin è avvenuto nel 2006. Era stabilito per la durata di 3 anni e un compenso della “modica” cifra di 10 milioni di euro l’anno, oltre alla previsione di un bonus ancorato ai risultati, che può arrivare a oltre il 50% in più del finanziamento annuale. Successivamente, allo scadere dei 3 anni, la societàgambling casino online bwin è passata alla sponsorizzazione della serie B, per una cifra molto minore pari a circa 2,2 milioni di euro l’anno.
Bisogna anche chiarire le modalità con cui avviene la sponsorizzazione di una squadra di calcio di serie A. Non c’è infatti un solo sponsor; di regola, sono 4 i finanziatori dei team ovvero:
Per avere un’idea di quanto la squadra del Milan possa incassare con le sponsorizzazioni, diamo un’occhiata alle cifre e ai nomi:
Chi ama il calcio e il gioco avrà notato che, ad un certo punto, non sono più apparsi i brand delle società di online casino gambling sulle magliette dei giocatori o in altri contesti calcistici. Il motivo non è casuale e non deriva nemmeno da una decisione unanime delle società di gambling internazionali.
In Italia la causa è stata l’emanazione del Decreto dignità nel 2018 che ha previsto, tra gli altri provvedimenti, il divieto di pubblicizzare le attività di giochi e scommesse. Il divieto è stato netto, riguardando le forme pubblicitarie in qualsiasi modo queste avvengano, quindi anche indirettamente. Il ban riguarda anche gli eventi sportivi, ai quali è nota l’ampia partecipazione di un pubblico molto variegato.
L’impatto per il mondo del calcio è stato netto, dato che secondo i dati riportati dal World Football Report, sarebbero oltre 600 milioni di euro i fondi destinati alla sponsorizzazione delle 6 principali leghe calcistiche europee da parte delle società di gambling nel periodo compreso tra il 2008 e il 2017.
Più complesso però è applicare il divieto quando si tratta di leghe e tornei internazionali, in cui prevale la legge dello Stato che ospita l’evento. Basti pensare che ai Mondiali in Russia le pubblicità che interrompevano gli eventi relativi a società di gioco hanno superato il 50% degli annunci totali. Per quanto la scelta abbia avuto un impatto sulle entrate delle squadre di calcio, abbiamo visto come anche il Milan abbia recuperato senza eccessive difficoltà economiche.