Ci sono momenti in cui calciopoli paradossalmente non mi pesa e anzi mi riempie di orgoglio, momenti in cui penso che la discesa all’ade della serie B e la perdita di due scudetti fossero solo il prologo a qualcosa di più grande, molto più grande, tanto da fornirmi incredibili rassicurazioni riguardo all’esistenza di Dio.\r\nLa prima prova a supporto di questa tesi sta nel fatto che altrimenti la Juve non sarebbe quotata in borsa, non esisterebbero i piccoli azionisti e ci saremmo persi interventi come quello mirabile di Salvatore Cozzolino che nessuno juventino dovrebbe perdersi e che si trova sul sito ju29ro.it. In attesa di conoscere le esaurienti risposte del signor Blanc alle sue osservazioni, ci godiamo uno squarcio di eterno…\r\nLa seconda è prova è l’inconsistenza dell’accusa alla cosiddetta Cupola Moggiana e la concreta speranza di un’assoluzione da ogni capo di imputazione per Moggi, non tanto per l’affetto nei suoi confronti (anche per quello), quanto per la dignità della società ch’egli rappresentava all’epoca dei fatti. E poi vuoi mettere riprendersi gli scudi dopo aver illuso quei rosiconi storici dell’Inter per appena lustro?! Roba da ripagare anche i campioni del 2006 del furto del loro grande e radioso futuro.\r\nLa terza prova è che mentre a Torino torna finalmente in sella un Agnelli con la A maiuscola (e non è certamente un fatto di cognome, caro John!), a Milano, sponda Inter, se ne va l’unica intelligenza sopraffina e ricca di humour passata di lì dai tempi del compianto Peppino Prisco. Il riferimento è all’immenso Mourinho che forse avrà pure un socio d’affari che arbitra semifinali di Champions ma di certo non difetta né di neuroni, né di presenza scenica, né di senso dell’umorismo. In altri tempi, difficilmente sarebbe approdato in via Durini. Certo che se da quelle parti ne transitassero di più di personaggi di quel calibro, l’Inter potrebbe quasi ambire ad essere una società di calcio normale, invece che quella dei passaporti falsi, dei bilanci falsati da plusvalenze gonfiate e degli scudetti falsi appiccicatigli sul petto da commissari partigiani e compiacenti.\r\nLa quarta prova è che esiste il web, esistono siti coi fiocchi che hanno esaminato ed esaminano ogni pagliuzza della cosiddetta calciopoli portandone alla luce le terribili contraddizioni e facendo da contraltare alla potenza mediatica delle televisioni e dei giornali che vedono, per superficialità o per parzialità, un’unica versione a cui attribuire il crisma del vero al di là di ogni tipo di incoerenza.\r\nLa quinta prova, se mai dovesse esserci – ma a questo punto non ne abbiamo bisogno – è che monsieur Blanc, dopo aver lasciato la Juve, approdi all’Inter: quello è il posto che gli compete e così verrebbe ripristinato l’ordine naturale delle cose.\r\nA quel punto potremmo davvero tirare le somme e concludere che non solo Dio esiste ma è anche Juventino.\r\n\r\nDi Luca Falvo per Juvemania.it\r\n