Un abbraccio forte ai propri beniamini, quasi per dimenticare la tragedia e il duro colpo che la natura ha inferto loro pochi mesi fa. E’ quello che la gente dell’Aquila ha riservato alla Nazionale italiana di calcio, arrivata allo stadio “Fattori” per la seduta di allenamento di questa mattina, all’antivigilia dell’amichevole con l’Olanda in programma a Pescara sabato, come segno di solidarietà alle popolazioni terremotate. Circa 3 mila tifosi, in prevalenza ragazzi e ragazze, riempiono le gradinate dello stadio abruzzese. L’ingresso in campo del ct e degli azzurri, giunti stamattina in pullman da Roma, è stato accolto da un boato. Cori e applausi soprattutto per Gigi Buffon, in campo oggi dopo l’attacco febbrile di lunedì scorso. “Le vittime del terremoto nel cuore rossoblù”, recita lo striscione esposto dai tifosi locali sulle reti di recinzione della tribuna. A bordo campo è poi esposta la Coppa del Mondo, vinta dagli azzurri nel 2006 a Berlino.\r\n\r\n“Una sensazione bellissima”. Con queste parole Marcello Lippi ha commentato il primo allenamento a porte aperte che la squadra azzurra ha voluto dedicare alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo. “E’ la riprova che quando la Nazionale prende un impegno lo rispetta. Io ero già stato qui due mesi fa, sono contento di ripetere questa esperienza – ha aggiunto il ct – e sono convinto che questa giornata sarà carica di suggestioni”.\r\n\r\nL’allenamento è durato circa un’ora e mezza. Gli azzurri hanno svolto una seduta defaticante, corsa attorno al campo e una partitella a campo ridotto che ha esaltato i tanti appassionati presenti. Gianluigi Buffon, che ha raggiunto solo ieri i compagni dopo l’attacco febbrile, ha svolto solo parte della seduta. Al termine dell’allenamento gli azzurri si sono riuniti a centrocampo per ringraziare i tifosi aquilani, che hanno ricambiato con cori e applausi.\r\n\r\nUno sguardo ai fantasmi del terremoto, tra case pericolanti, macerie a bordo strada e il monumento agli otto ragazzi morti nella Casa dello studente: dopo l’allenamento a porte aperte, la Nazionale azzurra di calcio ha cominciato la sua visita al centro storico de L’Aquila. A bordo di un pullman, Lippi e gli azzurri sono accompagnati nelle zone più colpite dal sisma. A far da ‘guidà e raccontare le mille storie dietro ogni tappa e ogni cumulo di pietre c’è Guido Bertolaso, sottosegretario alla Protezione civile, presente con il gruppo della nazionale sul bus. Lungo via XX Settembre, il torpedone scortato si è fermato di fronte al Tribunale, ad un condominio completamente raso al suolo, e poi alla Casa dello Studente, l’edificio che ospitava i ragazzi fuori sede dell’Università cittadina e per il cui crollo sono scattati numerosi avvisi di garanzia. Fabio Cannavaro è rimasto molto colpito. “Nell’80 ho vissuto il terremoto a casa mia, a Napoli – ha raccontato il capitano azzurro – conosco la paura di questa gente. ricordo che la mia casa non fu toccata dal sisma, ma bastava un lieve movimento del lampadario sul soffitto e quel terrore ti assaliva di nuovo. Anche se non ce ne era bisogno, la gente dormiva in macchina”.\r\n\r\nDopo l’Aquila la sosta a Bazzano, una delle zone ricostruite con condomini edificati con sistemi antisismici. Fabio Grosso è uno dei cinque azzurri che ha donato un mini impianto di calcio alla popolazione dell’Aquila. “Io sono di questa terra – ha detto Grosso, pescarese, durante la visita alle nuove costruzioni – ma l’aiuto a questa terra devastata è arrivato da tutti noi italiani. Vedo qui un lavoro forte e lungo, fatto giorno e notte da gente che ha aiutato a risollevarsi famiglie che stavano vedendo distrutta la propria vita”. “Ero stato qui due mesi fa – racconta anche Lippi tra decine di richieste di foto con bambini e autografi – e c’erano dei cantieri. Ora vedo queste case costruite con criteri moderni, e soprattutto gente molto molto felice. Questo è un mezzo miracolo, le persone ci chiedono ‘dateci coraggio’, ma sono loro a regalare coraggio a noi”.\r\nLa visita si conclude con il pranzo nella mensa del Centro Direzione Comando e Controllo, alla caserma della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Nel pomeriggio, quindi, l’incontro con le popolazioni terremotate della Nazionale, prima di raggiungere il ritiro di Pescara.\r\n\r\n”Una bella accoglienza, una splendida giornata, una grande festa per tutti”. Così il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha commentato l’entusiasmo dei tifosi aquilani per salutare la Nazionale di Marcello Lippi durante la seduta di allenamento. “C’è in noi la grande soddisfazione di aver onorato l’impegno di giocare con la Nazionale in Abruzzo entro l’anno dal tragico terremoto – ha aggiunto Abete -. L’unico vincolo era l’eventuale presenza del play off di qualificazione ai Mondiali, per fortuna abbiamo staccato per tempo il passaporto per il Sudafrica”.\r\n\r\nIl numero uno della Federcalcio ha poi fatto il punto sulle iniziative di sostegno alla ricostruzione. “L’incasso della partita di ottobre a Torino contro la Bulgaria è stato già accantonato – ha ricordato Abete -. Sono 300.000 euro, li uniremo ai fondi stanziati dall’Uefa e li finalizzeremo a progetti, prevalentemente di natura sportiva. Il calcio da solo non può risolvere problemi strutturali di ricostruzione di un’intera provincia, ma oltre alla solidarietà i nostri progetti faranno da volano anche alla ripresa economica”. Nei prossimi giorni sarà inaugurato il campo del ‘Nello Mancini’, di proprietà della federazione e ristrutturato per diverse centinaia di migliaia d’euro: sarà messo a disposizione del Comune per l’uso delle squadre della provincia. I campi sportivi sono stati usati come base della protezione civile, in alcuni casi è stato necessario costruire al di sotto dei manti erbosi anche le fogne. Così attualmente in tutta la provincia solo quattro campi sono praticabili dai numerosi club locali, a Ocre, Lucoli, Navelli e Scoppito. Verrà completata poi a L’Aquila la costruzione, “con criteri antisismici”, della nuova sede locale della Federazione. Un investimento di circa 2 milioni di euro, ossigeno per l’economia locale.\r\n\r\nInfine i minipitch del progetto Aic: ciascuno dei 23 azzurri campioni del mondo ha donato, tramite l’Assocalciatori e con il patrocinio Figc, un mini impianto sportivo polifunzionale in erba artificiale. Sono cinque (Grosso, Oddo, Nesta, De Rossi e Gattuso) i giocatori che hanno deciso di donare a L’Aquila i campetti loro intitolati. “E’ un momento di festa per molta gente che deve lasciarsi alle spalle una grande tragedia come quella del terremoto. Sono sicuro che vivremo dei momenti intensi qui all’Aquila in questa giornata. E’ ancora un momento delicato – ha concluso Abete – per questa città che sta pian piano ripartendo, siamo contenti di poter dare anche noi il nostro contributo”.\r\n\r\nI giornalisti sportivi aquilani, Dante Capaldi e Adriano Cantalini, “anche a nome di tutti i colleghi”, hanno consegnato un portachiavi con il rosone della Basilica di S. Maria di Collemaggio, al ct della Nazionale e alla sua consorte, signora Simonetta, una “presentosa”, tipico monile abruzzese, “per l’attenzione e la grande sensibilità dimostrata nei confronti della nostra città duramente provata dal terremoto”. Entrambi i doni sono stati realizzati e donati dal gioielliere aquilano Nino Cavallo. La stampa locale ha poi ringraziato per la disponibilità e la collaborazione “per conto di tutti gli aquilani” il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, “per aver fortemente voluto che la nazionale campione del mondo fosse presente oggi a L’Aquila”, il vicepresidente del settore tecnico Figc, Antonio Papponetti e il direttore generale Figc, Antonello Valentini.\r\n(Credits: Repubblica.it)