L’antitrust contro la Lega Calcio
Da oggi inaugureremo una nuova rubrica, che periodicamente vi proporrà scandali, retroscena e malcostumi del nuovo “calcio pulito”, quello cioè scaturito nel post Calciopoli, quello cioè epurato da tutti i mali di cui ha sofferto negli anni precedenti.\r\nRiportiamo integralmente da La Stampa di ieri. A voi i commenti.\r\nDiritti tv: la Lega nel mirino dell’Antitrust
\r\nAvrebbe «abusato della propria posizione dominante nella commercializzazione in via centralizzata dei diritti stessi»\r\n\r\nOro, argento, platino. Sei «pacchetti», sei offerte per le piattaforme tv preparate dalla Lega Calcio e, ora, nel mirino dell’Antitrust. La svolta pericolosa arriva a poche ore (lunedì alle 12 il confine) dall’apertura delle buste dove le pretendenti ad assicurarsi immagini e partite di serie A per le stagioni 2010/2011 e 2011/2012 dovranno mettere dentro le proprie offerte in milioni di euro. L’istruttoria è, dunque, sul tavolo. Il rischio per la Lega del commissario Abete di dover rimettere mano ai sei «pacchetti» resta sullo sfondo perchè, scrive in una nota l’Antitrust, la Confindustria del pallone avrebbe «abusato della propria posizione dominante nella commercializzazione in via centralizzata dei diritti stessi» con riferimento alla formazione delle richieste per cedere la A alla pay-tv.\r\n\r\nL’indagine dell’autorità mossa da vari esposti fra cui quello di Conto Tv avrà i suoi tempi. Effetti più immediati avranno le citate aperture delle buste in agenda per lunedì all’ora di pranzo (se l’asta va deserta via a trattative private). Il «pacchetto» della discordia sembra essere quello fatto su misura per Sky: il nome è Platinum Live, il costo minimo fissato dalla Lega di 570 milioni per il primo anno, 578 per il secondo. Dentro, tutte le dirette delle partite più varie esclusive come la possibilità di tenere accese le telecamere negli spogliatoi prima dell’arrivo delle squadre. Conto Tv spera: «Se la Lega predispone un secondo pacchetto di dirette anche noi potremmo ambire alla serie A in diretta», così l’ad Marco Crispino.\r\ndi GUGLIELMO BUCCHERI