La verità… sulle verità di Moggi
Censurato dai media nazionali, “odiato” dalla maggior parte dei tifosi italiani, ma riconosciuto esperto di calcio anche dai suoi detrattori. Luciano Moggi è un vulcano che quando inizia ad eruttare fatica a spegnersi. Lunedì scorso è stato protagonista di “Solo Calcio” del lunedì su Sportitalia. Lo abbiamo intervistato, ospitandolo nei nostri studi, perchè crediamo che tutti abbiano diritto ad esprimere la propria opinione. E, sinceramente, anche perchè ci faceva gioco: gli ascolti sono il pane quotidiano anche di chi dice di non aver bisogno di uno come Moggi per fare uno 0,1% di share in più. L’ex Direttore Generale della Juventus ha accettato l’invito senza porre limiti (non gli sarebbe stato concesso), senza chiedere domande in anticipo e senza timore di affrontare la controparte (Maurizio Pistocchi). Ha detto tante verità, ma anche tante bugie. Alla fine della prima parte, dopo aver parlato esclusivamente dei suoi guai giudiziari e delle sue inchieste (ancora aperte) presso i Tribunali di Torino e Napoli, sarebbe voluto andare via; avrebbe fatto più clamore.\r\nIl confronto è stato acceso e non sempre è riuscito a far prevalere la sua tesi. Alcune bugie Moggi le ha dette: sul caso Gea, smentendo di avere in procura 300 calciatori, dalla A alla C2, più 11 allenatori. Mica è un reato. Tullio Tinti, per fare un esempio, ha molti assistiti in forza al Parma. Si tratta di semplice capacità nel sistemare nella squadra più idonea i propri calciatori. L’ex d.g. bianconero ha ammesso di aver comprato schede svizzere, ha smentito la favola di Paparesta chiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria e ha “perso la memoria” quando ha individuato in Palanca l’arbitro di quel Chievo-Juventus in cui fu segnato un gol regolare da Pellissier, non visto dalla terna arbitrale: il fischietto in questione era di Paparesta, per l’appunto. Abbiamo ritrovato, però, un Moggi in gran forma. Abbronzato, tenace e battagliero. Il Moggi di sempre e non l’uomo con le lacrime agli occhi negli spogliatoi di Bari dopo la vittoria dell’ultimo scudetto della Juve. E’ tornato! La sua ombra inizia a farsi notare. Ha mentito quando ha detto di conoscere l’Avvocato Maglione, ma di non essere un suo amico. L’attuale Team Manager del Bologna è, invece, la conferma che i Menarini di oggi fanno rima con Moggi. La verità sull’incontro di palazzo Grazioli: “Ho incontrato Berlusconi, mi voleva al Milan, ne avrebbe parlato con Galliani, ma poi è scoppiato lo scandalo Calciopoli”. Vero. Il tema più importante e delicato, purtroppo, è passato quasi inosservato. Moggi ha tergiversato. Impallidito, un po’ imbarazzato. Non si aspettava la domanda, la risposta è stata vaga. C’entrava forse qualcosa Montezemolo con lo scandalo Calciopoli che coinvolse Moggi e Giraudo e c’entra forse qualcosa oggi con lo scandalo in Formula 1 che ha spazzato via Briatore? In quel caso Moggi ha risposto senza parlare. Silenzio di 1 minuto, poi: “non risponderò neanche sotto tortura”. Tre giorni dopo il Direttore di Sky Tg 24, Carelli, ha avuto la bravura e la fortuna di intervistare proprio Luca Cordero di Montezemolo. Intervista in esclusiva interessante e piena di verità; peccato non aver fatto una domanda su Moggi e Briatore, forse ne avremmo saputo qualcosa in più. Quando si è parlato di calcio la competenza del Direttore è emersa in maniera palese. Il suo è stato un arrivederci carico di speranze. La speranza di tornare nel calcio, perchè, grazie alla sua astuzia (si cancellò dall’albo dei Direttori Sportivi prima di essere radiato), un giorno potrà rientrare; anche se non dalla porta principale. Napoli è una piazza vicina al Direttore ma De Laurentiis non è suo amico; come Menarini, Spinelli, Zamparini, Lombardi Stronati, i Franza falliti a Messina, i Pugliese scomparsi ad Avellino, Fabiani autore del disastro Salernitana. Nel frattempo Moggi continua a dividere i calciofili del nostro Paese. Secondo un sondaggio di Tuttomercatoweb dello scorso luglio, per il 52% non deve rientrare perchè ha sbagliato, il 25% lo rivorrebbe perchè è un grande, il 12% dice che ci vogliono facce nuove e solo il 9% chiede che venga reintegrato perchè non ha colpe. Astenutosi il 2%. Il bello è proprio qui: la libertà di espressione. Ed è per questo che anche Moggi, colpevole o innocente che sia, è giusto che continui a parlare; a patto che non gli vengano concessi monolighi strumentali.\r\n(Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com)