Arriva da Kuala Lumpur, in Malesia, tramite ‘La Stampa’, la dichiarazione di Arsene Wenger sulla vicenda Robin Van Persie: secondo le paginate dei tabloid è ufficialmente in vendita, ed appare inutile continuare con proposte rinnovi che sembrano più forma che sostanza ormai. L’Arsenal è in tournée, e Wenger sceglie proprio questi giorni di preparazione lontani a 10 mila chilometri da casa per esternare il suo pensiero: «Per qualcuno il prestigio di un club è commisurato a libretto degli assegni – dichiara il “boss” Francese dei Gunners – ma non per me. Avremmo voluto di tenere Robin, ma cercheremo di fare il bene del club. A buon intenditore…» Van Persie è rimasto a Londra e ieri ha apposto la parole “fine” sul suo rapporto con il sodalizio Londinese: «Ho riflettuto sull’offerta e ho deciso di non firmare». Se sarà Manchester United o Juve ancora non è dato saperlo, che per ora comunque sono davanti al City, nonostante i petroldollari. Il pensiero di Robin, almeno da quel che va ripetendo al suo entourage,appare chiaro: «Voglio andare in un club che abbia forza e tradizione per la Champions ».\r\n\r\nLo sfogo più copioso di ieri, però, è stato quello di Wenger, che mai aveva parlato così: «Siamo molto ambiziosi – ha detto il vecchioArsene – ma anche molto orgogliosi del nostro modo di gestire. La dimensione di una società non si può mettere in dubbio con un acquisto o una partenza. Sono due cose a parte». Ogni riferimento a RVP è puramente voluto. Continua Wenger: «La scadenza ufficiale del mercato è il 31 agosto, ma noi possiamo darci un nostro termine. E credo anche che il mercato dovrebbe fermarsi prima dell’inizio della stagione».\r\n\r\nAll’Arsenal basterebbe abbassare le quotazioni sotto i venti milioni di sterline, oltre 25 milioni di euro, anche perché nessuno li sborserà mai per un giocatore prossimo ai 29 anni e a uno dalla scadenza del contratto. C’ da dire poi che Wenger non vuole correre il rischio di vederlo partire gratis, quindi tenta di lodare il prodotto da mettere sul mercato: «Robin è un attaccante di classe mondiale. Sono un suo grande ammiratore e l’ho sempre sostenuto, per questo lo prendemmo molto giovane», nel 2004, a 21 anni. I Gunners non vogliono ripetere gli errori commessi con le cessioni di Fabregas e Nasri, ceduti ae preparazione avviata: «L’anno scorso la stabilità della nostra squadra fu messa in discussione – ha ammesso Wenger – stavolta invece avremmo piccoli problemi: abbiamo una squadra solida, abituata a giocare insieme. E abbiamo comprato due attaccanti». Giroud e Podolski sanno della smania d’addio di Van Persie. In casa Juve si pensa di avere qualche chance, nonostante la concorrenza dello United e i milioni del City, quello che al gicatore offrirebbe di più. I bianconeri sembrano non voler andare oltre i 18-20 milioni all’Arsenal e i 7 all’olandese, premi compresi.\r\n\r\nNell’attesa Marotta e Paratici tengono sempre d’occhio Mattia Destro, nella remota ipotesi non chiudesse con la Roma ed anche Jo-jo Jovetic; qui avrebbero eventualmente la carta Poli da giocare, acquistando il ragazzo dalla Samp. Ieri dal palco del ritiro Antonio Conte ha lanciato la sfida: «Siamo tornati sul tetto d’Italia e adesso speriamo di tornare su quello d’Europa e del mondo». Con un top player, o magari anche un ottimo attaccante, sarebbe una scalata più semplice.