Lascio a voi i commenti, ma la stampa vicina ai bianconeri non è tenera con la società per la cessione di Cristiano Zanetti.\r\n\r\nda La Stampa:\r\n\r\nZanetti addio: Juve, i conti non tornano \r\n\r\nLa Juve cede il centrocampista alla Fiorentina: 2milioni e plusvalenza in bilancio. Ma con Sissoko fuori e Melo in ritardo a centrocampo i conti non tornano.\r\nZanetti, uno di meno.\r\nIl mercato non ha colore e quasi mai sentimenti. Divise da un’antica rivalità, Juve e Fiorentina al tavolo delle trattative da qualche tempo hanno scoperto di piacersi parecchio. E così dopo gli affari incrociati delle ultime stagioni (da Mutu a Balzaretti, passando per Chiellini e Maresca) il tabellone degli scambi sull’asse Torino-Firenze si è riempito in quest’estate fatta di tante parole e pochi pesanti movimenti in serie A.\r\nUn mese dopo l’affare «monstre» di Felipe Melo, che ha portato Marchionni in viola, ora c’è un mediano bianconero che lascia Vinovo con destinazione Toscana. Cristiano Zanetti, prelevato a parametro zero dall’Inter nel 2006, è il nuovo regista della Fiorentina. Ieri sera le due società hanno trovato l’accordo per due milioni di euro (premi inclusi) e il giocatore ha firmato un contratto biennale da 1,4 milioni di euro l’anno con opzione sul terzo.\r\nIl blitz nel weekend di riposo juventino (oggi la ripresa, domani l’amichevole in famiglia a Villar Perosa) si è concretizzato per la necessità del club viola di chiudere l’affare entro le ore 19 odierne, causa consegna della lista Champions per i preliminari. Solo che il diesse Corvino non voleva sborsare i 2,5 milioni di euro chiesti dalla Juve, che a sua volta non voleva concedere sconti dopo aver pagato profumatamente Melo (25 milioni complessivi) e dato 600 mila euro di buonuscita a Marchionni per sbloccare l’affare. Alla fine l’accordo è stato trovato e garantisce così un’altra plusvalenza alla società bianconera (dopo i 2,5 milioni di Mellberg e i 4 di Marchionni), a Prandelli il centrocampista richiesto ed accontenta un giocatore che si sentiva chiuso e col contratto (2,5 milioni netti) in scadenza tra un anno. Cristiano Zanetti, talento d’oro dai muscoli di seta, non vede l’ora di tornare nella Fiorentina che l’ha cresciuto e fatto debuttare in serie A nel 1995. «Sono contentissimo – si è confidato agli amici – e questo non è assolutamente un declassamento. A Firenze avrò la possibilità di giocare con continuità e ad alti livelli».\r\nA 32 anni, Zanetti si sente ancora protagonista. Ferrara ha cercato di trattenerlo ma lui è stato deciso: «Mi lasci andare, è un’opportunità». Nel suo ruolo ha pochi rivali, anche se nelle tre stagioni bianconere ha giocato solo 71 partite e nell’ultima ha collezionato 14 presenze in tutto causa infortuni. Quest’estate, però, il mediano di Carrara è stato tra i più positivi nel precampionato e la sua cessione ha fatto storcere il naso a qualche tifoso, preoccupato dal pessimo stato di salute del centrocampo di Ferrara. I titolari previsti, Felipe Melo e Sissoko, sono in difficoltà rispettivamente per un ambientamento difficile (gambe pesanti e gioco lento) ed un infortunio al piede sinistro che preoccupa sempre di più (fuori da 5 mesi e non si rivedrà prima di un altro mese).\r\nNel mazzo di Ciro, dunque, è stato rispolverato Tiago (più positivo e continuo), esaltato Marchisio (in grande forma e giustamente convocato da Lippi) e adesso verrà recuperato anche l’indesiderato Poulsen. Il danese in pratica ha vinto la sua battaglia, visto che tornerà a fare comodo in questo quadro critico della linea mediana tra infortuni, difficoltà e cessioni. Il mese di agosto, però, è ancora lungo e tutto potrebbe succedere. Il diesse Secco piazzerà Poulsen solo a cifre simili a quelle spese un anno fa (10 milioni di euro) per evitare minusvalenze pesanti, ma nel frattempo ha già riannodato i fili della trattativa che due mesi fa aveva portato la Juve sulle tracce di Gago. L’argentino del Real Madrid, con passaporto italiano, è fuori gioco in un centrocampo che ha già Guti, i due Diarra, Granero e l’ultimo colpo Xabi Alonso. Nel supermarket Real i saldi potrebbero offrire la giusta occasione, e Gago ha già respinto l’offerta dell’Atletico Madrid. L’alternativa porta sempre in Spagna, ma al retrocesso Betis Siviglia: piace il mediano Emana, camerunense con passaporto francese che era seguito proprio dalla Fiorentina.\r\nLa dirigenza bianconera continua a lavorare anche per risolvere il problema degli esterni. Il brasiliano Rafinha, terzino destro dello Schalke 04, è sempre nel mirino (bisogna però piazzare Grygera), mentre per la sinistra le soluzioni non abbondano al di fuori del duo Grosso-Dossena. Un problema sulle fasce c’è, con la speranza che non si apra anche il fronte dei mediani.\r\n\r\n***.\r\n\r\nda Juvenews.net\r\n\r\nLa cessione di San Zanetti lascia allibiti\r\n\r\nIl calciomercato della Juve torna tremendamente a far discutere e ad incutere perplessità perlomeno pesanti e meno ottimistiche. Cristiano Zanetti alla Fiorentina. Sperando in una smentita che però, a naso e a sensazione, sembra difficile che arrivi scriviamo di un Corvino che ritrova un centrocampista che aveva perso in Felipe Melo e lo ritrova in quello che è stato l’ultimo colpo bianconero di Luciano Moggi, finito poi nella Juve in B, non prolungando con l’Inter, con cui avrebbe avuto tutti i vantaggi del mondo per prolungare, in quel momento. Un parametro zero dall’Inter, scartato come se fosse un bidone, un pacco, in queste ultime tre stagioni, quando c’è stato è quasi sempre figurato tra i migliori. Non ci fece rimpiangere minimamente l’addio di Emerson nell’anno della B, segnò due gol pesantissimi nel Triveneto valevoli sei punti per partire alla rimonta con una penalizzazione sul groppone. Gol che furono la ciliegina sulla torta in due trasferte delicate e sofferte. Sempre tanta quantità, sostanza, rottura e ogni tanto, non casualmente, anche uomo di qualità per lanci col contagiri per avviare azioni gol, lui che puro regista non lo è mai stato. Un giocatore che durante la sua avventura juventina ho elogiato più volte (uno dei pochi per cui mi sono concesso un articolo per un solo giocatore, non lo faccio spesso), sarà anche perché è stato utile e vicino nel momento del bisogno, facendolo anche bene, molto bene, pur non chiamandosi Zanettinho. Il suo difetto più grande è la delicatezza fisica che gli ha rovinato la carriera, però se ci si punta principalmente alla stagione appena andata, non è stato l’unico a stare ai box, anche se lui con tempi più lunghi visto che è un gioiello. Parliamo di un giocatore che è sempre partito fuori tra le formazioni estive della carta (dietro anche a Paro e Giannichedda) e poi, zitto zitto, cacchio cacchio, ce lo siamo ritrovati come perno di centrocampo insostituibile e poi rimpianto. Anche quest’anno sarebbe partito dietro a Melo e Sissoko, e alternandosi con i due per gli inevitabili turnover (e per ovviare alle condizioni sempre meno rassicuranti di Momo) avrebbe potuto partecipare in maniera ancora sostanziale, regalando tanta quantità. Le voci lo danno partente con una cifra di 2-3 milioni nelle casse juventine. Francamente inaudito. Roba che nemmeno un prestito oneroso. Questo vorrebbe dire che Felipe Melo vale almeno 20 Zanetti. E in tutta onestà, stiamo dando i numeri, ad oggi. Ma non per sottovalutare il brasiliano, al contrario, è Zanetti quello che meriterebbe miglior considerazione. E fa allibire proprio il fatto che le carte in tavola, i soldi, il coltello, penda dalla parte di Pantaleo Corvino. Noi ci sveniamo per il suo giocatore, noi, quasi quasi, glielo regaliamo, al confronto. Proprio colmando quello che per loro è diventato un vuoto. Farà tanto discutere, ritornerà l’etichetta dell’incertezza sulle spalle della dirigenza, perché oltre a stringere alle condizioni di Corvino, perderebbe un braccio di ferro, forse più di uno. Non sono riusciti a sbolognare Poulsen che quest’anno può essere salvato solo da un miracolo, dopo che Ferrara e compagnia l’hanno ormai sfiduciato e smembrato a ripetizione. Poulsen, che, lo ricordiamo per onor di cronaca, acchiappa 3 milioni all’anno. Il danese che, spiace dirlo affondando il dito nella piaga, ma sembra più di là e che di qua. L’anno scorso non sono riusciti a parcheggiare Tiago, senza dimenticarsi la cessione di Mellberg che ha fatto discutere per le cifre basse, perché nonostante qualche svarione, dalla cessione del vikingo svedese si sarebbe potuto racimolare di più: così scarso non lo era, in fondo. La difesa juventina è stata infilata più volte in gran parte per scelte tattiche sciamannate di Ranieri e il suo compito da non titolare lo aveva quasi sempre portato a buon termine, il difensore che rimarrà tra gli 11 di Madrid. E quindi prende ancora una volta forza l’opinione che a fare le cessioni, questa dirigenza, non è abile. Non ha avuto, ancora una volta, la forza di prevalere. L’unico pro, forse, potrà essere la definitiva valorizzazione di Marchisio. Per chiudere, più d’un ringraziamento sentito per il grande lavoro svolto da Cristiano in bianconero in questi suoi anni in cui si è riqualificato come i tra i migliori centrocampisti centrali d’Italia (o vogliamo dire il contrario, per caso?).