La lettera di Simona: “Roma più forte… al lancio del giavellotto”

Con l’arrivo di Conte alla Juventus tutti abbiamo visto la rinascita di una squadra che ha ottenuto grandi risultati senza l’ausilio di campioni da costi stratosferici. Forse Totti non ha tutti i torti quando dice che “Presi uno per uno siamo più forti dei bianconeri”, peccato che lo sport a cui si riferisce non è il tiro al giavellotto, non sono i cento metri a cronometro, non sono i cinquanta metri a stile libero ma è il calcio,  che non è uno sport individuale ma un gioco di squadra.\r\n\r\nIn quest’ottica sentirsi un insieme di campioni più grandi di altri ed avere risultati peggiori di loro  non sembrerebbe un motivo di vanto.\r\n\r\nÈ bello ed educativo vedere dei ragazzi che danno il massimo, che non si atteggiano da star di Hollywood, che puntano più sul gruppo che sul talento personale.\r\n\r\nÈ meno piacevole vedere  un allenatore che è costretto a ricordare i propri successi per rispondere a chi cerca di infangare l’immagine di una squadra che gioca nel presente ma deve sempre pagare il fio di pregiudizi legati al passato.\r\n\r\nUn passato che non è ancora così chiaro se si riflette sul fatto che quella squadra che è stata condannata per essersi avvalsa di “aiutini” proprio nello stesso periodo delle accuse aveva molti suoi giocatori nell’Italia che vinse il mondiale e alcuni nella Francia che arrivò in finale. La Juventus è stata punita ma sono state fatte le stesse indagini su tutte le altre squadre e con la stesse modalità tali da garantire una completa estraneità a certi metodi nelle altre società?\r\n\r\nInsomma ci troviamo di fronte ad un gruppo che funziona, a ragazzi che ci mettono cuore ed impegno  e che sono per la maggior parte  giovani  padri di famiglia che danno un buon esempio nel campo e nella vita coordinati da un mister che non è difficile capire che è una persona corretta, capace, talentuosa (che comunque si è cercato e si cerca ancora di infangare) e anziché apprezzare tutto questo sentiamo continuamente attacchi e polemiche diseducative.\r\n\r\nCome sarebbe più bello sentire un giocatore dire “Siete forti e noi ci impegneremo per dimostrare il nostro talento e da questo leale confronto speriamo ne esca  un bello spettacolo, un partita divertente ed appassionante”.\r\n\r\nRidurre il lavoro di Conte e dei suoi ragazzi alla parola “aiutino” è svilente ed ingiusto e potrebbe anche accadere che un’affermazione  di questo tipo rischi di indurre inconsapevolmente i giudici di gara  ad aver timore di dare un aiutino alla Juventus ritrovandosi così darlo indirettamente alla Roma.\r\n\r\nForse nel calcio come nella vita sarebbe più utile imparare ad apprezzare il bene anziché ostinarsi a voler vedere il male a tutti i costi.\r\n\r\nSimona\r\n\r\nFoto Getty Images – Tutti i diritti riservati

Condividi
Pubblicato da
Alberto Zamboni