Nessuno è mai stato capace di ammetere con umiltà il vero valore della Juve dopo Calcipoli e nessuno è mai stato capace veramente di ammettere che la Juve avrebbe dovuto giocare e porsi in una maniera totalmente diversa dall’atteggiamento che l’aveva contraddistinta da sempre: un atteggiamento da provinciale. Di conseguenza Deschamps se ne andato subito per l’assenza di un progetto realistico; Ranieri ci ha portato al terzo e al secondo posto immediatamente, ma non bastava; Ferrara ha perso la sua dignità di juventino rispondendo col cuore più che con le sue reali capacità, ma noi dovevamo vincere; Zaccheroni ha messo ha disposizione la sua esperienza e il suo ordine tattico, ma ormai era troppo tardi… Ora Del Neri è inadatto alla Juve. La prima risposta che può venire in mente. Non si pensa che ad una squadra allo sbando il 4-4-2 rappresenta la base e l’ordine da cui ripartire, non si pensa al suo metodo di lavoro basato sul mettere sullo stesso piano ogni giocatore e creare una squadra “operaia”, pronta al sacrificio ma pronta a vincere tutta insieme. Così facendo si colmerebbero le lacune e si potrebbe dimostrare il vero valore della Juve d’oggi. Ma la Juve deve vincere, e allora non vincerà mai. La storia gloriosa della più bella e grande squadra del mondo non si cancella e solo provando a cambiare mentalità le si può dare valore e preparare le basi solide per un vicino futuro altrettanto splendente. In più credo che la Juve abbia bisogno di imparare nuovamente “a giocare a calcio”, cosa che Del Neri ci ha insegnato parecchio quest’anno. Le squadre medio-piccole non possono far altro che giocare producendo un bel calcio e concretizzandolo. Se noi ci poniamo subito l’imperativo di vincere tralasciamo il gioco e di conseguenza perdiamo perchè non abbiamo le capacità. Io sono convinto che la Juve di quest’anno sia più forte del Napoli ad esempio. Ma il Napli si sta giocando lo scudetto, noi invece siamo nella pancia del gruppo. Il Napoli ha avuto la saggezza di giocare bene a calcio e di restare tranquilla, senza pressioni e senza pre-obiettivi. Così facendo si è costruita anche la fortuna di giocare praticamente una stagione con gli stessi giocatori e di costruirsi un’identità ben caratterizzata e, direi, vincente. La stessa cosa vale in maniera particolare per l’Udinese. La squadra che gioca forse il più bel calcio d’Europa e lo concretizza. Tutto questo solo perchè è un gruppo unito, in sintonia e che gioca le basi del calcio per poi dare quel guizzo di qualità con alcuni giocatori. Noi, pressati e criticati, ci limitiamo a barcollare, ad essere discontinui e a perdere i pezzi.\r\nIn ogni caso credo che ad un certo punto sarà importante ritornare a fare acquisti veri, di fuoriclasse, e magari essere guidati da un allenatore di quelli che sanno vincere… ma non è detto che riesumando dalle ceneri alcune vecchie glorie si possa risolvere qualcosa…\r\nQuanto a Mourinho come possibile prossimo allenatore, come indicato da qualcuno, lui ha fatto la storia dell’Inter, che se la tenga.\r\nNoi spero che insieme possiamo dire: forza Juve!\r\n\r\nLori