La crisi Juve è una questione di testa, lo dice lo psicologo

SOCCER-ITALY/Nell’edizione odierna di Tuttosport è riportata una bella intervista al Professor Vercelli, colui il quale sta curando gli azzurri in vista delle Olimpiadi di Vancouver, secondo il quale alla base della crisi bianconera c’è senza dubbio un fattore psicologico. Eccone uno stralcio.\r\n\r\nProfessor Vercelli, alla Juve sono convinti che alla radice di questa crisi ci sia un problema psicologico, un “blocco” dicono alcuni giocatori. Quello che stupisce è, effettivamente, il fatto che nessuno renda all’altezza del suo valore: si può parlare di malessere psicologico “collettivo”?\r\n“Certamente. In genere quando si presentano questo tipo di problematiche è perché i messaggi dei leader non sono chiari e le situazioni difficili finiscono per sovrastare il gruppo. Alla Juventus c’è stato sicuramente questo problema: è mancato un leader, che può essere l’allenatore, ma anche un dirigente o un giocatore particolarmente carismatico. L’importante è che ce ne sia uno e che mandi messaggi chiari”.\r\n\r\nChe tipo di messaggi sono mancati?\r\n “Per esempio è mancato qualcuno che riuscisse a scattare una nitida fotografia della situazione e mostrarla alla squadra. Sembra, infatti, essere una certa inconsapevolezza della gravità della situazione. Nel senso che, ovviamente i giocatori, l’allenatore, i dirigenti sanno benissimo che la classifica non è buona e che i risultati sono deludenti, ma nessuno sembra aver analizzato profondamente e lucidamente i motivi di questa crisi. Manca, quindi, una giusta responsabilizzazione degli individui. Basterebbe mostrare in modo chiaro la situazione al gruppo e la conseguenza sarebbe un netto e rapido miglioramento della situazione, ma serve un leader”.\r\n\r\n\r\n