Il trasferimento di Dejan Kulusevski alla Juventus ha già innescato le polemiche. Il trequartista svedese è stato prelevato dai bianconeri versando 35 milioni più 9 di bonus all’Atalanta, ma subito dopo i campioni d’Italia hanno ceduto il ragazzo in prestito al Parma per la seconda parte di stagione. Nella sua prima intervista al canale ufficiale della Juve, Kulusevski si è affrettato a dichiarare che da qui al termine della stagione darà il massimo per i Ducali, che lo hanno sostanzialmente lanciato da titolare in Serie A in questa prima parte di stagione e lo hanno trattato benissimo.
Il prossimo 19 gennaio, però, si giocherà all’Allianz Stadium di Torino il match Juventus-Parma e la Gazzetta dello Sport si chiede: “che cosa succederà al primo errore o, peggio, se sbaglierà un gol il 19 gennaio quando affronterà proprio la Juve? Il pubblico come reagirà?”. Il quotidiano sportivo milanese dichiara di non “voler fare il processo alle intenzioni”, ma allora perché tirare fuori questi sospetti? Purtroppo fa parte della cultura italica e non appartiene ad altre nazioni dove il calcio è vissuto molto più serenamente e non come una guerra.
Basti pensare, ad esempio, che un allenatore in Premier League può sedere nella stessa stagione su più panchine dello stesso campionato, mentre in Italia non è possibile. Di questo passo non si crescerà mai. Cosa dovrebbe fare Kulusevski il 19 gennaio? Dovrebbe non scendere in campo? E poi non si innescherebbero altre polemiche poiché il Parma non avrebbe schierato uno dei suoi calciatori migliori? Strano perché nel recente passato c’è stato uno Stefan de Vrij che ha praticamente consegnato la qualificazione in Champions della sua futura squadra con un clamoroso errore, eppure non abbiamo assistito alle stesse polemiche.