“Zio non sei al mio livello procurati uno sgabello,\r\nper impiccarti intendo\r\nSogni infranti: INCEPTION!\r\nScusa hai un suono diverso?\r\nChiamalo toilette ma resta pur sempre un cesso!” (Marracash)\r\n(Di Alessandro Magno) Tutto è andato come doveva andare. Ogni juventino sapeva da giorni che l’Inter non poteva reggere, noi siamo una squadra, loro sono un ricovero di ex buoni giocatori, campioni o presunti tali. Li ha tenuti in piedi la voglia di fare la partita della vita come sempre è stato contro di noi. Ci abbiamo messo 6 anni, solo 6, a normalizzare di nuovo la cosa. Se pensiamo che in questi anni noi siamo stati buttati all’inferno e loro son stati catapultati sul tetto del mondo, la cosa ha del miracoloso. Sono cresciuto che la Juve era la Juve e l’Inter era una barzelletta, quasi sempre, anche quando era zeppa di campioni. Ho visto la Juventus asfaltare spesso e volentieri i nerazzurri e quando raramente perdeva, era per loro la partita che salvava una stagione. Ho sempre pensato che il loro odio verso di noi fosse nostro motivo di orgoglio, per questo in questi ultimi tempi mi incavolavo parecchio a sentire tifosi caricare questa partita di significati che storicamente non ci appartengono.\r\nSentivo cose del tipo: ”Mi basta vincere con loro e poi pure andare fuori dalla coppe va bene”… Ma quando mai ragazzi, mi rifiuto di interizzarmi, preferisco perdere con loro e vincere lo scudetto, sempre, a prescindere. E’ proprio questo modo di pensare che di fatto ci faceva vincere contro loro, l’essere mentalmente superiori. Da sempre i forti siamo noi e gli scarsi i mediocri, sono loro. Non sono anti-interista, mi fanno pena. “I nerazzurri se la facevano sotto ogni volta che ci incontravano” diceva Camoranesi, e questo è. Grazie soprattutto ad Andrea Agnelli per tutto questo, per averci riportato nella posizione che ci compete.\r\n\r\nVeniamo alla partita che fra l’altro è iniziata negli spogliatoi con una stupida polemica. Loro si son sentiti offesi perché nel tunnel dove si cambiano i giocatori, campeggiano 29 scudetti invece che 27, l’han presa come un offesa personale (coda di paglia?). Non hanno pensato evidentemente, che questo è il nostro stadio a differenza di loro che non ne hanno uno, e che quei 29 scudetti li abbiamo messi li in bella vista per tutti, non solo per loro. Hanno risposto appendendo la maglia di Facchetti al di fuori del loro spogliatoio, come nel loro stile, si son nascosti dietro qualcuno che non c’è più e che non può parlare. Può solo essere strumentalizzato, poveraccio, come infatti avviene.\r\nLa partita in campo quindi è andata secondo previsioni, noi affrontavamo loro come se fossero l’Inter e nulla più, loro affrontavano noi come se fosse la finale di Champions League. Dovevano vincere per salvare una stagione che dire mediocre vien da ridere, e come da copione han perso. A onore del vero Buffon ci ha tenuto in partita nel primo tempo, un po’ per stanchezza nostra (avevamo fatto 120 minuti tirati Martedì), un po’ per meriti loro, come detto.\r\n\r\nPoi la Juventus è salita in cattedra. Nel secondo tempo li abbiamo annichiliti. Non c’è stata più partita, il 3-0 sarebbe stato sacrosanto e strameritato. Conte ha effettuato le sostituzioni finalmente per tempo, cambiando modulo alla squadra. Siamo passati dal 4-3-3 al 3-5-2 e questo ha consentito di bloccare le loro scorribande sulle fasce (soprattutto di Maicon e Obi) e di aumentare il nostro peso a centrocampo. Ultima, ma non per questo trascurabile, ha buttato nella mischia Del Piero per un tempo intero, cosa che molti di noi fra cui io, si erano auspicati più volte in passato, e ”The King” lo ha ripagato alla grande. Ora voglio dire che dopo un bel numero di partite, tutti abbiamo imparato a conoscere pregi e difetti del nostro mister. Conte ha alcune fissazioni, in particolare due. Quella di non buttare mai via la palla, cosa che facciamo a volte pure in area e mi procura sempre molta tachicardia, e attuare il pressing alto per andare subito alla riconquista di questa. Ora va da sé che Del Piero ha 37 anni, e non può fare il pressing alto per più di una decina di minuti, come d’altronde non riesce per una partita intera, neppure agli altri attaccanti più giovani che spesso, vedasi Matri, finiscono solo per sfiancarsi. Quello che intendo dire è che questo pressing alto (che nessuna squadra Italiana attua in questo modo) a volte è producente, altre volte è solo un dispendio notevole di energie, quindi in definitiva, non ce lo ha ordinato il medico di giocare sempre così.\r\nA mio modestissimo parere penso che alcune volte conviene dare invece un poco di respiro alla manovra, contando sulla qualità piuttosto che sull’agonismo. Ieri Conte finalmente pare averlo capito. I migliori momenti della Juve e le migliori cose in campo, si sono viste con Del Piero e Vucinic insieme, autori di tocchi davvero pregevoli. Mirko purtroppo ha rovinato la sua prestazione con un errore (orrore!) davvero macroscopico. Si guardasse un po’ di video del Barcellona, lì Messi avrebbe fatto un pallonetto. Per il resto che cosa posso aggiungere? Dalle parti di Milano continuano ad accadere cose strane, meglio sorvolare. A noi resta l’orgoglio per i nostri ragazzi, per questo Mister, per questo Stadio e questo immenso vecchio-Capitano… E non è poco. Tutto il resto è noia.\r\nSotto a chi tocca, avanti il prossimo. Noi ci siamo.