Risolto una volta per tutte il rebus allenatore, con l’approdo di Maurizio Sarri sulla panchina della Juve, i dirigenti bianconeri possono finalmente concentrarsi al 100% sugli acquisti e sulle cessioni in modo da consegnare al nuovo tecnico un organico sempre più competitivo e completo in vista della prossima stagione. In questa ottica, segnatamente per ciò che concerne il reparto difensivo, Kieran Trippier è un profilo molto gradito a Fabio Paratici e al suo staff. Il calciatore inglese, in forza al Tottenham, è legato agli Spurs da un contratto che scadrà il 30 giugno 2022. Secondo quanto riportato da Transfermarkt, il prezzo del suo cartellino è pari a 35 milioni. Lo stato maggiore della Juventus ha puntato gli occhi sul nazionale britannico, ma in realtà, ad oggi, non sembrerebbero esserci sviluppi concreti relativi a questa trattativa.
Nato a Bury, in Inghilterra, il 19 settembre 1990, Kieran Trippier cresce nella cantera del Manchester City (1999 – 2007). Pur militando svariati anni nel team Riserve dei Citizens non esordisce mai in prima squadra. Il 1° febbraio 2010 si trasferisce in prestito mensile al Barnsley, club con il quale disputa appena una manciata di gare. In agosto 2010 torna a vestire la casacca dei Tykes, ma in questo caso con la formula del prestito annuale. In agosto 2011, a titolo temporaneo, si accasa al Burnley. Il 3 gennaio 2012 viene acquistato definitivamente dai Claret, società con la quale stipula un contratto della durata di 3 anni e mezzo. Complessivamente, in quattro annate comprendenti tutte le competizioni, racimola 185 presenze siglando 6 gol. Il 19 giugno 2015 sbarca a Londra sponda Tottenham, in un’operazione da 3,5 milioni per il costo del cartellino che prevede un contratto di 5 anni con gli Spurs. Ha indossato la maglia della Nazionale inglese passando per l’Under 18, 19, 20 e 21. Poi, il 13 giugno 2017, debutta con i “grandi” in una partita contro la Francia. Nel 2018 fa parte della spedizione per il Mondiale in Russia, competizione nella quale trasforma un calcio piazzato (la sua prima rete con l’Inghilterra) nella semifinale persa 2-1 con la Croazia.
Tutt’altro che un mastodonte, 1.73 x 71 kg, Kieran Trippier è un esterno basso, di piede destro, collocabile a destra in una linea difensiva a 4 con qualsiasi modulo. Terzino dai piedi educati, specialista dei calci piazzati (punizioni e corner), Trippier è un laterale di corsa e velocità. Grazie alle sue apprezzabili qualità tecniche è in grado di disegnare cross radenti e tagliati per i compagni, sfruttando la sua capacità di raggiungere facilmente il fondo. Inoltre, da metà campo, sovente confeziona lanci vellutati, al bacio, in maniera tale da mettere gli attaccanti in condizione di affrontare il portiere a tu per tu. Molto diligente dal punto di vista tattico, è abile nell’effettuare prontamente le diagonali, caratteristica che lo rende piuttosto affidabile sotto l’aspetto difensivo. Analizzandolo a 360 gradi, Kieran Trippier è un buonissimo giocatore, ma niente di più. Se lui dovesse raccogliere l’eredità di Cancelo sarebbe un enorme downgrade, poiché il fluidificante degli Spurs è infinitamente inferiore al portoghese, soprattutto in fase offensiva, e per nulla capace di fare la differenza o di spostare gli equilibri. Come se non bastasse Trippier è quattro anni più grande del numero 20 bianconero. Per cui, in caso di un suo acquisto, la Vecchia Signora si ritroverebbe alla Continassa un elemento già abbastanza avanti con l’età, almeno rispetto a João Cancelo. Per sostituire in maniera adeguata l’ex Inter, che potrebbe partire in virtù di ragioni economiche o a causa di motivi tecnico-tattici, servirebbe come l’ossigeno un interprete del ruolo di caratura mondiale. In questo momento sono solo due: Trent Alexander-Arnold e Daniel Carvajal. Però, purtroppo, sono entrambi profili utopistici per mille fattori, seppur “le vie del mercato sono infinite”. Dunque, accantonando un istante l’idea Kieran Trippier, considerando l’eventuale cessione di Cancelo e la (quasi) impossibilità di arrivare ad Alexander Arnold o a Dani Carvajal, perché non tentare il tutto per tutto, fino alla fine, per Nélson Semedo?