“Al momento non posso parlare né rispondere a domande riguardanti il futuro di Carlos: è in corso un’inchiesta e per il bene di tutti è meglio così”, con queste parole Kia Joorabchian ha risposto al cronista di Radio Manà Sport in merito al possibile trasferimento del suo assistito in Italia. “Siamo solo ad ottobre – ha spiegato Joorabchian – per cui c’è ancora tempo per capire e decidere”.\r\nNel corso della conferenza stampa tenutasi a Londra, all’interno dello Stamford Bridge, il consulente dell’attaccante più chiacchierato del momento, ci ha tenuto ad esporre il suo punto di vista sulla vicenda. “Io credo che la situazione di Carlos sia stata giudicata prima ancora di essere valutata con attenzione. Parlo spagnolo e inglese e posso dire con certezza che l’interprete non è stato professionale e non ha reso al meglio le parole di Tevez al termine della partita. Lui parla inglese, ma non al punto di riuscire a farsi capire al 100%”.\r\nJoorabchian ha tentato di ricostruire gli eventi secondo il suo punto di vista televisivo: “Non abbiamo visto quello che è effettivamente successo attraverso le immagini televisive. A fine primo tempo ho visto Carlos che si scaldava con altri due compagni in campo. Poi quando le telecamere hanno inquadrato nuovamente la panchina, non ho visto Carlos ad inizio secondo tempo. Quindi l’ho visto scaldarsi insieme a De Jong. Al momento del cambio, si vede una discussione tra Dzeko e Mancini. Poi Carlos si alza dalla panchina, c’è un battibecco e si risiede”. Joorabchian insomma prova a difendere in tutti i modi l’attaccante del City: “Conosco Carlos da quando ha 18 anni e tutto quello che posso dire è che ha sempre lottato per poter giocare. È successo al Coritnhians ma anche al Boca Juniors in Coppa Libertadores: l’allenatore mi disse che Carlos avrebbe voluto ammazzare il dottore perché non gli consentiva di giocare”.\r\n