“Il modulo con il quale giocheremo non è essenziale, l’importante sarà solo il risultato. Ho grande rispetto per l’Udinese. Partite come quella di domani valgono sei punti, non tre. La storia del club friulano è lì a dimostrarlo, sono anni che stazionano stabilmente nei quartieri alti della classifica“.
\r\nDa quando è in vetta alla classifica, tutti guardano un po’ diversamente la Juventus, e anche la pressione dell’ambiente è aumentata:\r\n
“Ora che siamo in testa non sono aumentate, nelle grandi squadre la pressione è normale e noi la avvertiamo fin dal primo giorno di ritiro. La Juve ha un grande nome e una grande storia e quindi è giusto che debba giocare per qualcosa di importante. Sappiamo che nei media la speranza è che questa squadra faccia benissimo o malissimo perchè questo porta a vendite più alte. Una Juve intermedia non va bene a nessuno e noi questo lo sappiamo perfettamente. L’unica cosa che deve interessarci, però, è il lavoro e l’applicazione quotidiana per continuare a stupire“.
\r\nNumerosi gli acciaccati nella rosa della Juventus, quale formazione metterà in campo Conte?\r\n
“L’infermieria è bella piena, è un momento poco fortunato a livello di infortuni fisici. Faremo le necessarie valutazioni per schierare chi sta meglio, senza guardare in faccia a nessuno. Tutti si giocheranno il posto nell’undici titolare, senza eccezioni. Stiamo attraversando un momento molto duro e decisivo. Giochiamo una volta ogni tre giorni e quindi dobbiamo valutare bene ogni situazione. Fra Coppa Italia e campionato, non abbiamo soste e questa è anche una risposta a chi diceva che questa squadra era avvantaggiata dal numero limitato di partite da giocare…“.
\r\nE’ arrivato Caceres, intanto: è l’uomo giusto per il gioco di Conte?\r\n
“Ci ho parlato, è un calciatore polivalente, un jolly difensivo del quale avevamo bisogno. Martin ha il vantaggio di conoscere già l’ambiente e quindi avrà bisogno di meno tempo per inserirsi nel gruppo. Arriva con grande umiltà e questo è importante». Marrone via in prestito? No, ho posto un veto che risale a inizio stagione. Io l’ho allenato lo scorso anno al Siena e mi colpì subito per la sua grande personalità. Nel momento in cui c’è stata l’opportunità di continuare ad allenarlo anche alla Juve l’ho fatto volentieri. Io e la società crediamo molto in lui, un calciatore che rappresenta il presente e il futuro bianconero. L’importante è che resti umile e che continui a lavorare tanto anche andando in tribuna. Adesso per lui arriva la parte più dura, quella della conferma“.
\r\nQualcuno gli chiede anche della semifinale di Coppa Italia contro il Milan:\r\n
“Ci penseremo quando arriverà ma non chiamatela il ‘clasico’ italiano. Noi siamo ancora troppo distanti dal Barça e dal Real. In Spagna fanno ogni anno una corsa a due mentre in Italia per il tricolore c’è molta più concorrenza”, conclude il tecnico bianconero.