Juventus tranquilla sul caso plusvalenze: i precedenti
La Juventus tranquilla sul caso plusvalenze: i precedenti di Chievo, Inter e Milan e l’auspicio del presidente Fifa Infantino
Non è stato un fulmine a ciel sereno, ma l’indagine sulle plusvalenze la Juventus se l’aspettava, come emerge chiaramente anche dagli allegati all’aumento di capitale. Nonostante ciò, dagli uffici della Continassa trapela tranquillità ed ottimismo, anche per via dei precedenti. Nel 2008, altri blasonate società di Serie A come Milan, Inter e Genoa furono oggetto di accertamenti e poi di indagine (per i bilanci del 2004), ma tutto si risolse con un nulla di fatto. Il problema principale è che è impossibile ad oggi stabilire il valore reale di un calciatore, come dimostrano anche i 4 giovani dati dal Napoli al Lilla per Osimhen e valutati uno sproposito.
Plusvalenze: il caso Juve e i precedenti
Nel caso della Juventus si parla anche di fatture finite nel mirino di Covisoc e Consob prima, magistrati poi, ma si tratta di cose al momento tutte da verificare. Sembrerebbe alquanto strano che un club di portata mondiale abbia commesso degli errori da commercialisti di provincia. La Gazzetta dello Sport di oggi paragona il caso a quello del Chievo del 2018, quando dopo una richiesta della Procura Federale di 15 punti di penalizzazione, i veneti ne subirono tre. In quel caso, però, vi furono delle intercettazioni e inoltre i calciatori spostati con plusvalenze non sono praticamente mai stati utilizzati e/o non avevano nemmeno un accordo economico con il club.
Infantino e l’algoritmo matematico
Le plusvalenze della Juventus, invece, ad esempio i vari scambi Cancelo-Danilo, Arthur-Pjanic etc. sono stati comunque calciatori effettivamente utilizzato e con un contratto economico regolare. Insomma, alla domanda “cosa rischia la Juventus?” la risposta attualmente è che nessuno può saperlo. Il presidente Fifa Infantino vorrebbe introdurre un algoritmo matematico per calcolare la valutazione di un calciatore. Al momento, però, si tratta solo di un’ipotesi e che non sembra nemmeno facilmente attuabile per via delle tante varabili in gioco.
Il comunicato ufficiale
Oggi, sabato 27 novembre, a proposito dell’indagine sulle plusvalenze, la Juventus ha emesso il seguente comunicato:
“Torino, 27 novembre 2021 – Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) – si legge – prende atto dell’avvio di indagini da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti della Società nonché di alcuni suoi esponenti attuali (Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Stefano Cerrato) e passati in merito alla voce “Proventi da gestione diritti calciatori” iscritta nei bilanci al 30 giugno 2019, 2020 e 2021 per i reati di cui all’art. 2622 cod. civ. (False comunicazioni sociali delle società quotate) e all’art. 8 del D.Lgs. n. 74/2000 (Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) e, per quanto attiene alla Società, per l’illecito previsto dagli artt. 5 (Responsabilità dell’ente) e 25-ter (Reati societari) del D.Lgs. n. 231/2001. Si rammenta che la Società è attualmente soggetta a una verifica ispettiva da parte della Consob ai sensi dell’art. 115, comma 1, lett. c), del D.Lgs. n. 58/1998, anch’essa avente ad oggetto la voce “Proventi da gestione diritti calciatori”, come descritto nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale in opzione, pubblicato in data 24 novembre 2021, e nella relazione finanziaria annuale consolidata al 30 giugno 2021.
Come doveroso, Juventus sta collaborando con gli inquirenti e con la Consob e confida di chiarire ogni aspetto di interesse degli stessi, ritenendo di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato.
In relazione all’aumento di capitale in opzione, deliberato dall’Assemblea degli Azionisti in data 29 ottobre 2021, si conferma la tempistica resa nota con comunicato del 22 novembre 2021 e l’avvio dell’offerta in opzione e della negoziazione dei diritti di opzione a partire dal 29 novembre 2021″.