Juventus – Torino, Llorente: “Pronto a fare il Matador”

Fernando Llorente parla alla vigilia del derby della Mole in una lunga intervista concessa al quotidiano Tuttosport

Llorente-conferenza-stampaFernando Llorente e il derby di Torino: ad un girone di distanza, l’attaccante della Juventus, si appresta a vivere l’evento da protagonista. All’andata molti si chiedevano se fosse solo bello, poi ha cominciato a macinare chilometri, seguendo i dettami di Conte, segnando anche 12 reti (10 in campionato e 2 in Champions League). “Io solo bello? Ricordo quel titolo – dichiara Llorente a ‘Tuttosport’ –  Non giocavo, la gente si chiedeva come mai. Dove fossi finito. Ma Conte sapeva che dovevo lavorare molto per raggiungere la forma giusta. Con me ha fatto un lavoro incredibile”.\r\n\r\nCon Tevez la sintonia sé via via migliorata, nonostante si tratti di due attaccanti con caratteristiche totalmente differenti:\r\n

“Siamo molto differenti – prosegue il navarro – , fors’anche per questo formiamo una bella coppia. Lui è più aggressivo di me, si muove di più, è più piccolo, si tocca con mano la sua voglia di impressionare, di fare goal. Il nostro obiettivo è aiutare la squadra a vincere il campionato e l’Europa League”.

\r\nDall’Atletico Bilbao alla Juve, la differenza dei carichi di lavoro è abissale:\r\n

“Mi aspettavo un grande lavoro, ma non credevo così tanto. Per fortuna a Bilbao non solo con Bielsa ero abituato a lavorare parecchio. E’ un mister fortissimo, vive tantissimo il calcio, trasmette energia e una voglia di vincere gigantesca. La strigliata dopo Verona? Non bisogna perdere punti per strada – puntualizza Fernando -, ci stiamo giocando lo scudetto. In effetti stiamo faticando tanto in questo periodo, serve per accumulare nuove energie utili per il rush finale. Sul momento magari patisci, ma a gioco lungo sarà molto utile. Non dobbiamo fare cavolate tali da mandare in pezzi quanto abbiamo costruito finora”.

\r\nIl derby sarà uno snodo importante della stagione, occorre fare tre punti per tenere a distanza le inseguitrici:\r\n

“Siamo un unico blocco di cemento. Mi farebbe tanto piacere segnare, perché mi piacciono da morire queste partite così calde, così attese, così differenti dalle altre, così speciali. In qualche modo il Toro è nel mio destino, ho sempre amato la corrida…”.

\r\nQuanto al Toro, evoca a Llorente le corride, che da bambino ha visto con continuità:\r\n

“Ne ho viste tantissime fin da bambino. Mio padre faceva il macellaio, mi portava sempre con sé. Dopo le corride macellava gli animali morti. Aiutavo gli adulti a spostare le carcasse, prendevo anch’io il toro per una zampa. L’abitudine mi ha tolto ogni paura. Non mi impressionavo a vedere il toro morire nell’arena, a vedere tutto quel sangue dopo, quando veniva squartato. Mi pareva tutto naturale. Per me era solo un divertimento andare alla corrida. E’ ancora una tradizione molto amata. Volevo diventare un torero, da piccolo. E spesso mi travestivo da torero. Riconosco che la corrida è molto cruenta per il toro, anche perché qualcuno furbo ogni tanto si incontra”, conclude.