A quattro giornate dal termine del campionato, Juventus e Torino si affronteranno venerdì 3 alle 20:30 con motivazioni totalmente differenti. Se per i neocampioni d’Italia si tratterà di un match significativo in buona sostanza soltanto per l’antica rivalità fra le due squadre, per il Toro rappresenterà una gara di straordinaria importanza al fine di alimentare le speranze del sogno di un piazzamento in Champions. La Juve è reduce dall’1-1 di San Siro contro i nerazzurri, in una partita dove nei primi 45 minuti i bianconeri hanno subìto la netta supremazia territoriale di una buonissima Inter. Nella seconda frazione, invece, la Vecchia Signora è cresciuta gradualmente sia dal punto di vista tecnico che sotto l’aspetto atletico, tanto da agguantare il meritato pareggio. I Granata giungeranno alla sentitissima sfida dell’Allianz Stadium dopo aver battuto il Milan, fra le mura amiche, per 2-0, in una gara in cui il Toro ha vinto e convinto soprattutto sul piano dell’atteggiamento mentale, della brillantezza fisica e del temperamento.
Perin, Alex Sandro, Rugani, Khedira, Bentancur, Dybala, Douglas Costa e Mandzukić non saranno della partita. Dunque, probabile un 4-3-3 per Massimiliano Allegri, che dovrebbe far scendere in campo: Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Emre Can, Pjanić, Matuidi; Cuadrado, Cristiano Ronaldo, Bernardeschi. Calda anche l’ipotesi di Kean dal primo minuto. Walter Mazzarri, obbligato a rinunciare a Djidji, Moretti e Parigini, pare intenzionato a schierare i suoi con un 3-5-1-1 formato da: Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Rincón, Baselli, Meïté, Ansaldi; Berenguer; Belotti.
Visto e considerato il pressing ultraoffensivo per lunghi tratti esercitato dal Torino, la Juve dovrà muovere il pallone a velocità elevata, con precisione e pulizia tecnica, appunto per cercare di mandare a vuoto la prima pressione tambureggiante del Toro, oppure, come piano B, ricorrere al lancio lungo per scavalcare il centrocampo. Un’altra opzione valida per gli uomini di Allegri, soprattutto in fase di transizione positiva, potrà essere rappresentata dal tentativo di sorprendere la terza linea granata attraverso l’attacco diretto, provando a far del male attaccandola alle spalle e giocando palla nello spazio, oltre ad approfittare del fatto che sovente la linea difensiva di Mazzarri si espone (volutamente) a situazioni di uno contro uno.
In fase di non possesso Madama avrà il dovere di presidiare attentamente le corsie esterne, zona di campo in cui i due quinti del Torino si aprono e si alzano moltissimo per sfruttare al massimo l’ampiezza del rettangolo verde, così come è indispensabile l’apporto delle mezz’ali e del trequarti, sempre lesti negli inserimenti senza palla a fari spenti, in particolar modo negli ultimi 16 metri. Per la Vecchia Signora sarà severamente vietato rimediare figure barbine, a prescindere dal risultato che si otterrà dopo il triplice fischio. Per il Torino, invece, l’esito di questa sfida sarà fondamentale ai fini della classifica, in quanto attualmente sesto a 56 punti e distante solo tre lunghezze dal quarto posto occupato dall’Atalanta, posizione che garantirebbe al club di Cairo la partecipazione alla Champions League 2019-2020. I presupposti per assistere a un derby della Mole denso di contenuti ed emozioni, più che mai in questo preciso momento della stagione, ci sono tutti. Ai 22 protagonisti sul manto erboso il compito di non deludere le aspettative.
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