\r\nProseguendo nell’intervista, Tevez parla del campionato italiano, della Juve e del tecnico Antonio Conte, che lo ha letteralmente stregato:\r\n
“Da voi è più difficile che in Inghilterra perciò ho dovuto modificare qualcosa. La prima lezione è che in Italia non si può tenere tanto la palla, perché se salti il primo o il secondo avversario ne spunta un terzo e la prende – dice realista Tevez -. Un attaccante deve essere bravo nel movimento. Conte mi guida nel cambiamento: mi avrà già consigliato dieci cose che alla fine si sono rivelate esatte. Quando dissi che cura i dettagli come Ferguson lo pensavo davvero…”.
\r\nMolti chiedono a Conte un cambio di modulo, come si troverebbe Tevez?\r\n
“Sono una seconda punta, perciò mi trovo benissimo nel modulo di Conte. Se dovesse virare verso un 4-3-3 invece – prosegue l’Apache – vorrei fare la punta centrale, stare largo non mi piace, si ricevono pochi palloni e io ho bisogno di essere al centro del gioco. Per i goal dipende dai palloni che riceverò. Il ruolo non è cambiato. Forse a Manchester andavo qualche volta in più in area di rigore ma non c’è una grande differenza”.
\r\nAlla Juventus, Tevez ha raccolto il numero 10 e l’eredità di un certo Del Piero:\r\n
“Mi hanno spiegato la storia e accetto la responsabilità di portare il 10 nel miglior modo possibile. Del Piero l’ho affrontato con il City però l’essere stato in Inghilterra mi fa pesare meno la sua ombra: laggiù anche un campione come lui contava poco, gli inglesi parlano, si interessano e conoscono soltanto chi sta in casa loro…”.
\r\nMolti compagni, da Buffon a Chiellini, in questi giorni hanno sfatato le leggende metropolitane che parlano di Tevez come una testa calda:\r\n
“Mi dipingono come un piantagrane? Do poca importanza ai giudizi di chi non mi conosce – spiega ancora Tevez nell’intervista – Con Mancini ci siamo riappacificati. Sabato era a Genova ma non l’ho visto altrimenti l’avrei salutato. Ho vinto tanti trofei in giro per il mondo, sono stato campione in Argentina, in Brasile, in Inghilterra con i due Manchester. Ho avuto più alti che bassi e accetto le regole del gioco: se vinci sei un fenomeno, se non riesci ti criticano e qualche volta le critiche sono state giuste”.
\r\nDomani, intanto, ci saranno i sorteggi di Champions League:\r\n
“Che mi aspetto dal sorteggio? Per vincere la Champions bisogna essere più bravi di tutti. A noi manca forse qualcosa per essere davvero i più grandi ma dobbiamo provarci…”, conclude Tevez.
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