Juventus, Tevez: “Il Milan non aveva i soldi per comprarmi”

FBL-ITA-SERIE A-SAMPDORIA-JUVENTUS“Il Milan? Galliani ha insistito però mi hanno detto che non aveva i soldi per convincere il Manchester City… Quanto alle voci sull’Inter nel 2007, mi lasciava perplesso, era una squadra che si stava formando anche se aveva vinto il campionato”. Carlos Tevez si esprime così oggi in una lunga intervista concessa al quotidiano ‘La Stampa’. “Carlitos è fedele, non mi tradirà...”, aveva detto l’ad rossonero nei giorni in cui la Juventus stava trattando l’Apache, poi sappiamo tutti com’è andata a finire.

\r\nProseguendo nell’intervista, Tevez parla del campionato italiano, della Juve e del tecnico Antonio Conte, che lo ha letteralmente stregato:\r\n

“Da voi è più difficile che in Inghilterra perciò ho dovuto modificare qualcosa. La prima lezione è che in Italia non si può tenere tanto la palla, perché se salti il primo o il secondo avversario ne spunta un terzo e la prende – dice realista Tevez -. Un attaccante deve essere bravo nel movimento. Conte mi guida nel cambiamento: mi avrà già consigliato dieci cose che alla fine si sono rivelate esatte. Quando dissi che cura i dettagli come Ferguson lo pensavo davvero…”.

\r\nMolti chiedono a Conte un cambio di modulo, come si troverebbe Tevez?\r\n

“Sono una seconda punta, perciò mi trovo benissimo nel modulo di Conte. Se dovesse virare verso un 4-3-3 invece – prosegue l’Apache – vorrei fare la punta centrale, stare largo non mi piace, si ricevono pochi palloni e io ho bisogno di essere al centro del gioco. Per i goal dipende dai palloni che riceverò. Il ruolo non è cambiato. Forse a Manchester andavo qualche volta in più in area di rigore ma non c’è una grande differenza”.

\r\nAlla Juventus, Tevez ha raccolto il numero 10 e l’eredità di un certo Del Piero:\r\n

“Mi hanno spiegato la storia e accetto la responsabilità di portare il 10 nel miglior modo possibile. Del Piero l’ho affrontato con il City però l’essere stato in Inghilterra mi fa pesare meno la sua ombra: laggiù anche un campione come lui contava poco, gli inglesi parlano, si interessano e conoscono soltanto chi sta in casa loro…”.

\r\nMolti compagni, da Buffon a Chiellini, in questi giorni hanno sfatato le leggende metropolitane che parlano di Tevez come una testa calda:\r\n

“Mi dipingono come un piantagrane? Do poca importanza ai giudizi di chi non mi conosce – spiega ancora Tevez nell’intervista – Con Mancini ci siamo riappacificati. Sabato era a Genova ma non l’ho visto altrimenti l’avrei salutato. Ho vinto tanti trofei in giro per il mondo, sono stato campione in Argentina, in Brasile, in Inghilterra con i due Manchester. Ho avuto più alti che bassi e accetto le regole del gioco: se vinci sei un fenomeno, se non riesci ti criticano e qualche volta le critiche sono state giuste”.

\r\nDomani, intanto, ci saranno i sorteggi di Champions League:\r\n

“Che mi aspetto dal sorteggio? Per vincere la Champions bisogna essere più bravi di tutti. A noi manca forse qualcosa per essere davvero i più grandi ma dobbiamo provarci…”, conclude Tevez.

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