Circola da qualche ora in Rete una ricostruzione errata sui conti della Juventus, che sarebbe fuori dai paletti del Fair Play Finanziario imposti dall’Uefa. Diverse testate hanno riportato i dati partendo da un articolo di Pierre Rondeau RMC Sports che fa riferimento al report di KPMG Football Benchmark “The European Champions Report 2020”. Specifichiamo subito che si tratta di un’analisi dei conti degli 8 club campioni nazionali nei rispettivi campionati, tra cui appunto la Juve, ma non il rapporto ufficiale del revisore del club di Andrea Agnelli, che è in realtà la Reconta Ernst Young.
Contrariamente a quanto riportato sui social network da alcuni giornalisti con lanci sensazionalistici, dunque, i dati non sono quelli ufficiali del revisore della Juventus. Si tratta di un’analisi che fa riferimento ad uno dei parametri – Staff Costs/Operating Income, ovvero il rapporto tra costi del personale e i proventi operativi, che sarebbe del 71%, ovvero dell’1% superiore alla soglia consigliata del 70%. Soglia a cui è vicino ad esempio il Barcellona, con il 69% di incidenza.
Si tratta comunque di un dato che tra l’altro si conosceva già, poiché bastava leggere le cifre relative al bilancio approvato al 30 giugno 2019 nel quale emergeva chiaramente che l’aumento dei ricavi non era riuscito a compensare l’incremento dei costi, anche per il personale, con una chiusura in perdita. Sembra tanto la scoperta dell’acqua calda, insomma, che però sta dando adito alla pubblicazione e condivisione sui social network di diverse fake news. Considerato che per la violazione del FPF vengono presi in considerazione diversi parametri e non uno solo, e che l’articolo si basa su dati provenienti non dal revisore ufficiale della Juventus, i tifosi bianconeri possono dormire sonni tranquilli.