Juventus-Sassuolo 1-2: le pagelle “acculturate” della sfida persa ieri sera all’Allianz Stadium.
PERIN 6 – Alla fine è allo stesso livello della serie Zagor Più; fa una bella parata, come i disegni di Chiarolla, ma osserva i due gol, come la bruttezza del logo e dell’impostazione grafica della rivista: lanzichenecchi che banchettano nella sua area.
DANILO 6 – Ieri era in modalità Leone di Lernia che canta Informer: Infame era meglio che me ne stavo in Corea, a vedere Squid Game. E continua a passarla a Bonucci.
BONUCCI 4.5 – Jack London, nel vagabondo delle stelle, racconta la storia di un carcerato che passa anni in segregazione e che a causa della camicia di forza, stretta intorno al collo riesce a ricordare le precedenti vite che ha vissuto: quelle di un gentiluomo francese, di un bambino di 9 anni, di un ricco mercante inglese. Continua a fare le solite facce brutte, a sbraitare e a incazzarsi, ma si dimentica che deve difendere e lanciare in avanti. Come il vagabondo delle stelle è in campo, ma forse anche no!
DE LIGT 6.5 – In Cuore di Tenebra c’è la sfida dell’uomo contro la natura, in Apocalypse Now, quella al sistema produttivo, nel film Paz le musiche dei Doors. Frattesi scappa e lui rimane il fuori corso del film (suddetto -nonché fumetto – interpretato da Ricky Memphis) che ha sbagliato esame e facoltà: mi mancano solo filosofia modale e teoria dei modelli, e che faccio? Mollo perché sei bella te?
DE SCIGLIO SV – Giustamente dopo due belle partite si infortuna.
ALEX SANDRO 5 – Daredevil, non ha solo combattuto Kingpin, come nella serie TV, ma ha anche e soprattutto avuto una serie di bizzarri e improbabili nemici, che sconfiggeva senza problemi. Ieri era in formato Stilt-Man: un mariuolo a cui si allungano le gambe e che, deambulando sui grattacieli di New York, svaligia le banche; ma se un Frattesi qualsiasi gli sfugge, c’era qualcosa che non va.
MCKENNIE 5 – Anche Chuck Norris ha indovinato un film. Quale sia non è dato saperlo nemmeno a Enrico Ghezzi, eppure si trova in area al momento giusto.
RABIOT 4.5 – Né Yogi, né Bubu, ma nemmeno il ranger che deve acchiapparli. Era perplesso, in mezzo al campo. Fortuna che l’allenatore li segue in settimana, perché dopo averlo visto schierato avrei dei dubbi.
CUADRADO 5.5 – Entra in formato seconda parte di Django Unchained. Vuole spaccare tutto, ma non riesce ad andare oltre il tiro salvato sulla linea da un difensore qualsiasi del Sassuolo. E poi si perde nei mille rivoli di una trama inconsistente.
LOCATELLI 6 – Jolanda, la figlia del corsaro nero, reclama il suo regno e i suoi possedimenti e deve fingersi uomo. Va bene che donna barbuta sempre piaciuta, ma alla fine farsi prendere prigioniera due volte, nel corso dello stesso romanzo, annoia un bel po’.
ARTHUR SV – Un vecchio anziano, che a fine partita deve prendere l’autobus per rientrare a casa, lo supera in velocità al 92esimo. Fortuna che aveva l’abbonamento, il controllore era già a bordo.
CHIESA 6.5 – È il vecchio di Squid Game, l’unico che si diverte e che quando prende palla riesce a giocare, sia quando deve andare a tempo che quando deve leccare il biscotto per creare la formina dell’ombrello, nonostante i suoi custodi, vestiti di bianco, lo scalcino ben bene.
KULUSEVSKI S.V. – Un ingresso utile solo per sbilanciare la squadra e prendere gol?
DYBALA 6 – Un palo, un cross riuscito e la lettura di Solaris di Stanislaw Lem, seguito dalla visione del film di Tarkovski e di quello di Sorderbergh; sarà in seguito a quest’ultimo che ogni tanto perde l’attimo, ma ci prova sempre.
MORATA 4 – Non la vede nemmeno per sbaglio. E anche quando Edwige Fenech si spoglia, c’è sua moglie che gli copre gli occhi. Assente ingiustificato, speriamo che oggi, nell’allenamento di scarico, debba portare la giustificazione.
KAIO JORGE 5.5 – Se fosse entrata la rovesciata, avrei avuto le mani spellate per settimane che addio autoerotismo; ma poi in rientro da fuorigioco, toglie la palla a Cuadrado. Sembra un giocatore interessante. Eppure…
ALLEGRI 4 – Dopo aver letto il ritratto di Dorian Gray non è più lo stesso. Come uomo invecchia e come allenatore no. Dopo due anni di inattività torna arrogante, dimenticando l’umiltà a casa di Ambra. E l’avere indovinato parecchie cose in passato, gli fa sbattere la testa su grossolani errori. Ieri sera ha chiuso i testicoli nel cassetto e ha sbattuto con forza. E ha poi detto: visto che avevo ragione io?
TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Allegri è vittima del suo personaggio: la serie De Agostini non ha i fascicoli bi-settimanali: costruisci la tua Juve, pezzo per pezzo.
Arrivabene è stato promosso, dopo aver distrutto la Ferrari. Adesso può darsi da fare con la seconda azienda di famiglia.
Cherubini è riuscito a concludere un solo acquisto in tre mesi di calciomercato.
Pare che per il prossimo John Elkann siederà fuori dalla chiesa e chiederà l’elemosina.
Di chi è la colpa?
Chi ha trasformato una macchina da guerra in un’utilitaria che riesce a malapena a raggiungere l’indirizzo dell’ufficio?