Non c’è trippa per la Roma allo Juventus Stadium: la Juventus la demolisce con un netto 3-0 e la fa ritornare sulla terra. Troppo più forti i bianconeri rispetto ai giallorossi, cui va dato atto di aver fatto fin qui un campionato molto positivo. Ecco le pagelle della Juventus di ieri sera:\r\n\r\nBuffon 6.5: Come da copione assiste estasiato al trionfo dei compagni, dovendo rispondere in un’unica occasione alle offensive avversarie. Decisiva, infatti, risulta quell’uscita tempestiva nella prima frazione di gioco sul lanciatissimo Ljajic.\r\n\r\nBarzagli 7: Nonostante i problemini fisici che rischiavano di tenerlo fuori, anche ieri sera è riuscito a dimostrarsi uno dei migliori in campo, impedendo a qualsiasi attaccante avversario di rendersi pericoloso. Gervinho, infatti, non è mai riuscito a saltarlo e Totti è stato completamente neutralizzato. In fase di possesso, poi, ha sempre gestito la palla con estrema sicurezza. INSUPERABILE.\r\n\r\nBonucci 7: Al pronti e via, dopo soli 10 minuti, rischia di compromettere la gara con un dribbling suicida nella metà campo avversaria, ma per fortuna sua e dei compagni l’azione si risolve con un nulla di fatto. Nonostante l’avvio disastroso, riesce a prendere col passare dei minuti sempre più fiducia nei propri mezzi e pochi sono i palloni giocabili che concede a Totti nella sua zona di campo. Nei primi istanti della ripresa, poi, incrementa il vantaggio bianconero con uno strepitoso movimento in area di rigore, che trae in inganno Castan e gli permette di battere a rete il raddoppio. L’ennesima dimostrazione che se riuscisse a limare quelle disattenzioni che purtroppo lo caratterizzano, potrebbe dimostrarsi molto più decisivo.\r\n\r\nChiellini 7: Anche qui, come per gli altri due centrali, la prestazione è stata eccellente e nulle si sono rivelate sulla sua fascia di competenza le presenze alternate di Ljajic e Gervinho. In fase di spinta ha sbagliato discretamente poco e buone si sono dimostrate a tratti alcune sue aperture verso la corrente Asamoah. Da rimproverare, anche se connaturata al suo stile di gioco, l’eccessiva irruenza che impiega in alcuni interventi, rischiando di procurarsi, in maniera più o meno grave, ammonizioni inutili. Per il resto, comunque, una prestazione perfetta. IMPECCABILE.\r\n\r\nLichtsteiner 6+: Non è il solito fiume in piena delle partite migliori, ma su quella fascia destra si dà comunque da fare. Nelle triangolazioni con i compagni più vicini è sempre preciso e nelle chiusure in aiuto a Barzagli puntuale. Di cross col conta giri per la testa di Llorente ancora non ne arrivano, ma finchè lì in mezzo al campo ci sarà modo di segnare, se ne potrà anche fare a meno.\r\n\r\nVidal 8: Ha chiuso l’anno solare appena terminato come il migliore dei suoi e allo stesso modo ha deciso di ricominciare quello nuovo. La grinta messa in campo per andare a recuperare ogni sacrosanto pallone è quella dei tempi migliori e la classe cristallina con cui inventa triangolazioni veloci nella zona mediana del campo, degna dei migliori registi. Per prestare fede alla fama di giocatore universale, sblocca la partita al 15′ del primo tempo, trafiggendo con un bel piattone destro e con la freddezza di un bomber di razza, la porta difesa da De Sanctis. Nella ripresa, a bottino già ottenuto, viene estratto dalla mischia, ricevendo da tutto lo Stadium una meritata standing ovation. FENOMENALE.\r\n\r\nPirlo 7+: Ad un mese circa dall’infortunio al ginocchio che lo ha costretto a saltare diverse partite, il regista bresciano ha dimostrato non solo di aver smaltito il colpo, ma di godere anche di buonissima condizione, disputando su ottimi livelli tutti i 90 minuti di gioco. Chiuso inizialmente dalla marcatura a uomo di De Rossi, è riuscito a ritagliarsi via via sempre più spazio, riproponendo quei lanci calibrati al millimetro che da tempo non vedevamo effettuati. Strepitoso nel regalare a Bonucci l’assist per il raddoppio, si è reso molto utile anche in fase di interdizione, recuperando un discreto numero di palloni e opponendosi in maniera decisa alle offensive avversarie. Se il buongiorno si vede dal mattino…\r\n\r\nPogba 7: Dedito sopratutto alla fase di interdizione, ha preferito concentrarsi più sul recupero dei palloni che sulla giocata ad effetto, non disdegnando comunque quei suoi strabilianti disimpegni in mezzo a più avversari. Imprendibile nelle ripartenze palla al piede, dove ha quasi sempre surclassato l’avversario con quelle sue lunghe progressioni, è mancato di incisività nel momento clou, quando poteva trovare, con un passaggio più breve o preciso, l’assist per il compagno. Nonostante tutto, una partita di sacrificio e tanta corsa. ENERGICO.\r\n\r\nAsamoah 6.5: Pure lui, come Lichtsteiner, non è che sia stato capace di marchiare col proprio segno quella fascia sinistra, però è riuscito ad offrire, come suo solito, un ottimo contributo ed una prestazione di grande attenzione, preoccupandosi soprattutto dell’aspetto difensivo. Le falcate a grandi passi che gli abbiamo visto fare in altre circostanze stasera non ci sono state, ma per quello successo in campo e per il risultato alla fine ottenuto, non è che ce ne sia stato bisogno. Anche su questo versante i cross sono scarseggiati, ma speriamo se li sia conservati per la gara di domenica prossima. SOLDATINO.\r\n\r\nTevez 7.5: Volevate il top player in grado di sbloccare la partita con una giocata di alta scuola? Ce l’avete sotto gli occhi. Corre, ringhia, difende, riparte ed inventa: se Vidal può definirsi universale, lui di certo non è da meno. Passa il primo quarto d’ora di gioco difendendo come un interdittore e aggredendo il portatore di palla con la fame di lupo. Quando però ha la possibilità di avventurarsi nella metà campo avversaria, ecco che avviene la metamorfosi ed indossato il cilindro magico, come ogni grande prestigiatore che si rispetti, inventa la giocata che in uno, due, tre… Voilà, sblocca la partita! Le magie non finiscono ovviamente qui e tante sono le prodezze attraverso le quali spacca in due la difesa avversaria, ipnotizzata dalla sua abilità nello stretto. Da illusionista provetto qual’è, decide di abbandonare lo spettacolo tra gli applausi del proprio pubblico, uscendo fuori di scena proprio dopo una grande giocata. MAGICO.\r\n\r\nLlorente 6: Forse la partita più difficile in questi primi mesi in maglia bianconera per l’attaccante basco, che di rado ha avuto occasione di rendersi pericoloso. In una gara in cui gli esterni sono riusciti raramente a saltare l’uomo e a crossare in mezzo un pallone degno di nota, gli si può rimproverare veramente poco e piuttosto bisognerebbe apprezzare gli sforzi nel coprire e pressare gli avversari durante i momenti di maggiore sofferenza. Nelle palle alte e nelle sponde per i compagni si è dimostrato comunque bravo e nell’impegno, come detto, ammirevole. VOLENTEROSO.\r\n\r\nVucinic 6.5: Entra a partita già decisa (o quasi) al posto di uno straordinario Tevez, con la determinazione di chi vuole far vedere a tutti il proprio valore. Con la disinvoltura che accompagna i giocatori, si muove in mezzo al campo in cerca di un pallone o di un’occasione che gli permettano di spaccare la porta, di rendersi di nuovo decisivo. L’opportunità compare al 31′ del secondo tempo, quando Castan con una grossa ingenuità concede agli avversari la chance per chiudere la pratica. Dopo un breve dialogo col tiratore ufficiale Vidal, riesce ad ottenere la delega per battere dal dischetto e con la rabbia accumulata in questi ultimi mesi, trafigge il portiere avversario, lasciandosi cadere in un’esultanza animata. Non sarà di certo il gol partita, ma può sicuramente rivelarsi quello della rinascita. RITROVATO.\r\n\r\nMarchisio S.V.\r\n\r\nQuagliarella S.V.\r\n\r\nConte 8: Vincere, ieri sera, sarebbe stato determinante ed i suoi uomini ci sono riusciti nel modo migliore. Bisognava dare un segnale forte al campionato, provare per l’ennesima volta di essere la squadra da battere. Le vittorie, adesso, sono 10 di fila ed il distacco sulla diretta inseguitrice è di 8 punti. Proprio nel momento in cui spesso la squadra ha mostrato segni di cedimento (post sosta natalizia), è riuscita a trionfare in maniera netta, dando così modo a tutti di constatare l’enorme organizzazione e preparazione cui è dotata. Con una Juve del genere, ovviamente, non può che riaffiorare il rammarico per la mancata qualificazione in Champions, che l’avrebbe di sicuro vista degna protagonista.