Sono trascorsi dieci mesi esatti dalla nefasta serata di Cardiff. Ma rimuginare sulla cocente delusione in terra gallese, a ventiquattro ore da un Quarto di Finale che, ironia della sorte, riproporrà nuovamente Juventus e Real Madrid, stavolta a contendersi il passaggio del turno, è un mero atto di autolesionismo. Martedì sera, a Torino, i bianconeri dovranno scacciare i fantasmi del 3 giugno scorso, galvanizzati anche dalla vittoria di sabato per 3-1 contro il Milane dal conseguente +4 sul Napoli. Massimiliano Allegri sarà costretto a rinunciare a Benatia e Pjanic, entrambi out per squalifica. Alex Sandro e Mandzukic, invece, saranno regolarmente a disposizione, mentreFederico Bernardeschi, nonostante abbia recuperato dall’infortunio e si sia allenato insieme al gruppo, non è stato inserito nella lista dei convocati. Dunque, si ipotizza un 4-3-2-1 formato da: Buffon; De Sciglio, Barzagli (Rugani), Chiellini, Asamoah; Khedira, Bentancur (Marchisio), Matuidi; Dybala, Douglas Costa (Mandzukic); Higuain. Il Real giungerà a Torino senza il solo Nacho, indisponibile a causa di un infortunio. Pertanto, Zizou Zidane sembrerebbe orientato a schierare un 4-3-1-2 così composto: Navas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric; Isco; Benzema, Cristiano Ronaldo.
Sembrerà scontato, pedissequo come un luogo comune, ma la Vecchia Signora, per battere le Merengues, dovrà a tutti i costi disputare la gara perfetta. Se l’assenza di Benatia si farà sentire parecchio, quella di Pjanic sarà ancor più pesante, poiché il bosniaco è l’unico vero metronomo del centrocampo bianconero. Madama, in fase di possesso, dovrà far circolare il pallone con estrema precisione, fluidità e rapidità, in modo tale da impensierire il pacchetto arretrato dei blancos. Per filosofia, spesso e volentieri, la terza linea disegnata da Zidane è molto alta, dunque posizionata a 35-40 metri dalla porta difesa da Navas. Ed è proprio lì che la Juve dovrà cercare di far male, con cinismo e spietatezza, provando a verticalizzare improvvisamente alle spalle dei quattro difensori, attraverso la classica imbucata. Questo, proprio perché il quartetto difensivo madrileno potrebbe faticare molto a scappare all’indietro per coprire un’eventuale prateria che si andrebbe a creare. Motivo per cui, in Liga, attualmente, i blancos sono soltanto la quinta miglior difesa del campionato, con 33 reti subite. Addirittura il Getafe, undicesimo in classifica, ha decisamente fatto meglio, visto e considerato i soli 27 gol al passivo. Ma il reparto offensivo, invece, è completamente di un altro pianeta. Sottolineare l’assoluta pericolosità di un “extraterrestre” comeCristiano Ronaldo è pleonastico, sarebbe come parlare del sesso degli angeli, bensì è doveroso focalizzare l’attenzione sulla mediana spagnola. Casemiro incarna il ruolo del classico volante sudamericano, eccellente nello sporcare e ostruire le linee di passaggio, così come nel rilanciare l’azione. Ma il Real Madrid, nel suo trio di centrocampo, vanta due fuoriclasse assoluti come Kroos e Modric, entrambi incaricati di costruire il gioco: proprio questa è l’autentica marcia in più dei campioni d’Europa, ossia la presenza in campo del doppio playmaker, che garantisce più soluzioni in fase offensiva. Pertanto, Khedira e Matuidi dovranno essere abili ad uscire in pressione con i tempi giusti sul croato e sul tedesco, per non concedere loro la situazione di palla scoperta.
Altro calciatore che bisognerà limitare in tutti i modi è Isco, meraviglioso trequartista che dà del tu al pallone, giocatore in grado di essere devastante e di fare realmente la differenza soprattutto fra le linee. L’ex Malaga, quando necessario, dovrà essere raddoppiato, specialmente negli ultimi 25-30 metri. Juventus-Real Madrid sarà un big match altamente adrenalinico, da cardiopalma, pregno di spunti e contenuti sui quali ci sarebbe da dissertare all’infinito. Una celebre frase di un evergreenfirmato dal compianto Lucio Battisti calza a pennello per questa supersfida: «tu chiamale se vuoi, emozioni».