Juventus-Real Madrid: brividi “europei” per una notte di passione

L’intero popolo juventino è in fibrillazione. L’attesa è spasmodica. Martedì 3 aprile, ore 20:45, Juventus e Real Madrid si giocheranno l’andata dei Quarti di Champions. Che il countdown abbia inizio

Sono trascorsi dieci mesi esatti dalla nefasta serata di Cardiff. Ma rimuginare sulla cocente delusione in terra gallese, a ventiquattro ore da un Quarto di Finale che, ironia della sorte, riproporrà nuovamente Juventus e Real Madrid, stavolta a contendersi il passaggio del turno, è un mero atto di autolesionismo. Martedì sera, a Torino, i bianconeri dovranno scacciare i fantasmi del 3 giugno scorso, galvanizzati anche dalla vittoria di sabato per 3-1 contro il Milane dal conseguente +4 sul Napoli. Massimiliano Allegri sarà costretto a rinunciare a Benatia e Pjanic, entrambi out per squalifica. Alex Sandro e Mandzukic, invece, saranno regolarmente a disposizione, mentreFederico Bernardeschi, nonostante abbia recuperato dall’infortunio e si sia allenato insieme al gruppo, non è stato inserito nella lista dei convocati. Dunque, si ipotizza un 4-3-2-1 formato da: Buffon; De Sciglio, Barzagli (Rugani), Chiellini, Asamoah; Khedira, Bentancur (Marchisio), Matuidi; Dybala, Douglas Costa (Mandzukic); Higuain. Il Real giungerà a Torino senza il solo Nacho, indisponibile a causa di un infortunio. Pertanto, Zizou Zidane sembrerebbe orientato a schierare un 4-3-1-2 così composto: Navas; Carvajal, Varane, Sergio Ramos, Marcelo; Kroos, Casemiro, Modric; Isco; Benzema, Cristiano Ronaldo.

Juventus-Real Madrid: la lettura tattica

Sembrerà scontato, pedissequo come un luogo comune, ma la Vecchia Signora, per battere le Merengues, dovrà a tutti i costi disputare la gara perfetta. Se l’assenza di Benatia si farà sentire parecchio, quella di Pjanic sarà ancor più pesante, poiché il bosniaco è l’unico vero metronomo del centrocampo bianconero. Madama, in fase di possesso, dovrà far circolare il pallone con estrema precisione, fluidità e rapidità, in modo tale da impensierire il pacchetto arretrato dei blancos. Per filosofia, spesso e volentieri, la terza linea disegnata da Zidane è molto alta, dunque posizionata a 35-40 metri dalla porta difesa da Navas. Ed è proprio lì che la Juve dovrà cercare di far male, con cinismo e spietatezza, provando a verticalizzare improvvisamente alle spalle dei quattro difensori, attraverso la classica imbucata. Questo, proprio perché il quartetto difensivo madrileno potrebbe faticare molto a scappare all’indietro per coprire un’eventuale prateria che si andrebbe a creare. Motivo per cui, in Liga, attualmente, i blancos sono soltanto la quinta miglior difesa del campionato, con 33 reti subite. Addirittura il Getafe, undicesimo in classifica, ha decisamente fatto meglio, visto e considerato i soli 27 gol al passivo. Ma il reparto offensivo, invece, è completamente di un altro pianeta. Sottolineare l’assoluta pericolosità di un “extraterrestre” comeCristiano Ronaldo è pleonastico, sarebbe come parlare del sesso degli angeli, bensì è doveroso focalizzare l’attenzione sulla mediana spagnola. Casemiro incarna il ruolo del classico volante sudamericano, eccellente nello sporcare e ostruire le linee di passaggio, così come nel rilanciare l’azione. Ma il Real Madrid, nel suo trio di centrocampo, vanta due fuoriclasse assoluti come Kroos e Modric, entrambi incaricati di costruire il gioco: proprio questa è l’autentica marcia in più dei campioni d’Europa, ossia la presenza in campo del doppio playmaker, che garantisce più soluzioni in fase offensiva. Pertanto, Khedira e Matuidi dovranno essere abili ad uscire in pressione con i tempi giusti sul croato e sul tedesco, per non concedere loro la situazione di palla scoperta.

Altro calciatore che bisognerà limitare in tutti i modi è Isco, meraviglioso trequartista che dà del tu al pallone, giocatore in grado di essere devastante e di fare realmente la differenza soprattutto fra le linee. L’ex Malaga, quando necessario, dovrà essere raddoppiato, specialmente negli ultimi 25-30 metri. Juventus-Real Madrid sarà un big match altamente adrenalinico, da cardiopalma, pregno di spunti e contenuti sui quali ci sarebbe da dissertare all’infinito. Una celebre frase di un evergreenfirmato dal compianto Lucio Battisti calza a pennello per questa supersfida: «tu chiamale se vuoi, emozioni».