Juventus, punto e a capo
(Di Gaver) Punto e a capo… In molti ieri sera avevano accarezzato l’idea del tanto agognato “double”, ma il calcio probabilmente appassiona per il semplice motivo che non è programmabile ne prevedibile, almeno fino a quando il triplice fischio finale non sancisce il termine della contesa.\r\nE così è stato anche ieri sera… Da una parte un Napoli molto più affamato e concentrato (termini cari al Mister Conte), dall’altra invece una Juve presumibilmente scarica, stanca, forse anche un tantino appagata della stagione super appena conclusa, che ha mostrato netti segni di ripresa solo dopo lo 0-1.\r\nMa il termine di ogni stagione serve anche a fare il punto sulla stessa, a capire fin dove è stato giusto spingersi e dove invece sarebbe stato opportuno fare diversamente; ma, in tutta sincerità, trovare una sbavatura a questa stagione bianconera è davvero un’impresa.\r\nCerto, in molti potrebbero criticare la serata appena vissuta con la finale persa ma vedete, in questi anni, mi sto anche accorgendo della grande sportività che ci “affligge”, perché fermo restando il grande merito del Napoli, De Laurentis avrebbe fatto fuoco e fiamme per un rigore NON DATO come quello su Marchisio e sullo 0-0!\r\nMa fa nulla, la vinceremo l’anno prossimo, e ad agosto ci prenderemo la Supercoppa. Solo che vorrei anche rivolgere un invito a chi mastica calcio&juve nei media… Ogni tanto un “ghigno” forte, una presa di posizione non è reato, viste anche le numerose partecipazioni alle varie cordate antijuventine.\r\nMa è proprio questo che vi deve rallegrare, perché se siamo tornati antipatici il motivo è solo uno: è perché siamo tornati vincenti e agonisticamente cattivi! La Juve non è da operazione “smile” come non lo sono il Real Madrid, il Manchester United, il Bayern… o anche(mi costa dirlo) il Milan. Chi vince, chi domina e detta legge, non può essere simpatico. Ed a noi sta bene questa cordiale antipatia altrui!\r\nIeri abbiamo avuto la riprova di un cambiamento, di una mezza nazione a tifar contro, aumentando la consapevolezza di una ritrovata “verve” vincente per il futuro più immediato. Probabilmente non farà parte di quel futuro il Capitano, che ieri sera sognava insieme a noi tutti un epilogo da sogno ma, lo ripeto, il bello del calcio è anche la sua imprevedibilità e Alessandro lo sa benissimo.\r\nQuante volte ci ha sorpresi? All’ultimo secondo di quel Juve-Fiorentina da leggenda, in una finale di Intercontinentale che sembrava ingessata, o dal suo angolino di area da dove partivano parabole uniche che ogni portiere avrebbe tranquillamente evitato.\r\nIeri sera è stato il più realista, incitando chi entrava, perché lui sa che il calcio è magia, ma è anche imprevedibile e ieri sera contava vincere più che l’epilogo da sogno! Ma l’epilogo del suo amore per la Juve non è ufficialmente scritto da nessuna parte, da calciatore o in altra vesta che sia. Del Piero è la Juve, oggi e sempre!\r\nPunto e a capo ragazzi! Se non altro per quanti ieri aspettavano questa sconfitta, non avendo altro da seguire o inseguire, han semplicemente riversato altrove le proprie frustrazioni sportive. Non vi basta questo per farvi sentire i numeri 1? Di questo si tratta, di una squadra nuovamente sul tetto calcistico italiano, che attende ora una oculata campagna di rafforzamento per sferrare l’attacco ad un’europa spesso ingrata.\r\nDavvero complimenti vivissimi alla società, al tecnico, alla squadra; niente e nessuno, la scorsa estate, aveva fatto presagire quanto poi accaduto, e mentre altri ora sognano rinascite e programmano squadre da Playstation, noi abbiamo la consapevolezza che con 4-5 innesti di livello rischieremmo di essere anche tra i primi in Europa.\r\n\r\nBuon lavoro