Pogba vale già 30 milioni, Raiola “Opera d’arte rara”

Paul Pogba has been linked with a move to JuventusAgilità, potenza, forza fisica. Una potenza e una precisione di tiro assolutamente devastante. Intercambiabilità di ruoli, che nessuno dica più che Paul Pogba sia il vice-Pirlo. No Pogba è un’altra cosa, è un punto fermo di questa Juve. Un giocatore capace di occupare ogni zona del centrocampo. La doppietta siglata all’Udinese (quarto goal in campionato) ha ingolosito ancora di più i suoi estimatori sul mercato, ma ha sensibilmente aumentato le quotazioni della giovane stella transalpina. Secondo quanto riferisce ‘Tuttosport’, il centrocampista della Juve varrebbe già 30 milioni di euro. Il suo agente, Mino Raiola, intervistato dal quotidiano sportivo torinese,  dal ‘Corriere dello Sport’ e dalla ‘Stampa’, non conferma, ma gongola dopo l’exploit del suo assistito. “La sua valutazione non è un problema, non c’è un prezzo. – ha affermato – Pogba non è in vendita. E’ come un quadro di Dalì. Le opere d’arte sono rare e valgono perché la gente le apprezza. Paul è una di queste”.\r\n

In ogni caso la Juve deve monitorare nei dettagli la situazione di Pogba. Il centrocampista della Juve piace a mezza Europa e in Premier League farebbero follie per riportarlo in Inghilterra. “I tifosi bianconeri temono di perderlo perché lo porterò da qualche sceicco? E’ una preoccupazione comprensibile per tutti i miei giocatori. – ha affermato Raiola – Io faccio sempre e soltanto l’interesse dei miei assistiti. Prima che arrivasse a Torino l’avevano richiesto Bayern MonacoBarcellonaReal Madrid, alcune inglesi e anche l’Inter“. “Il rinnovo? Non c’è fretta. – ha aggiunto – Quando è arrivato a Torino abbiamo preso accordi precisi: sappiamo come e quando muoverci per il rinnovo. Ora è presto”.Raiola parla poi del futuro del suo assistito. Già si fanno i paragoni con grandi nomi del passato. Su tutti Frank Rijkaard: “Come ho detto altre volte, Paul deve lavorare e restare con i piedi per terra. Il futuro è suo, non gli manca niente per diventare uno dei più forti. – ha dichiarato Raiola – Rijkaard? Parliamo di un fenomeno, di un giocatore che ha fatto la storia dell’Olanda e del Milan. Non saprei: sinceramente Paul mi sembra comunque più presente e efficace in fase offensiva”. Il re dei procuratori ha modo di parlare e dire la sua anche sulla collocazione tattica di Pogba. “Paul può giocare al posto di Pirlo, – ha affermato il procuratore – ma anche fare la mezzala o in futuro pure il difensore centrale come Rijkaard a fine carriera. Ha grande intelligenza tattica”.\r\n\r\nMa Mino Raiola come è arrivato a scoprire un talento del genere?. “L’ho visto con la Nazionale giovanile francese e l’ho preso in procura due anni fa, – ha rivelato l’agente – ma è stato scoperto da uno scout, Oualid Tanazefti, che lo ha visto a 13 anni al Torcy quando era più magro di un ramo di un albero e aveva i capelli come i figli dei fiori. Lo ha portato al Le Havre dove non gli hanno fatto firmare il contratto perché era stato bocciato a scuola… Così è andato al Manchester”.\r\n\r\nLa doppietta contro l’Udinese (due goal davvero incredibili) gli hanno dato ancora più risalto, facendolo trasparire già come un grande campione. “Dopo la partita ho chiamato Paul e gli ho detto: ‘Ehi, guarda che a me non la fai: altro che gran goal, so benissimo che volevi crossare‘. – ha raccontato – S’è messo a ridere. Scherzi a parte, gli ho detto di tenere i piedi per terra, ma lui è uno che lo fa. E poi non capisco tutto questo entusiasmo per questi due goal, solo voi in Italia vi stupite: io sapevo benissimo quel che vale Paul. Nel suo ruolo può diventare uno dei migliori al mondo”.\r\n\r\nIn tutto ciò resta da comprendere per gli amanti del calcio mercato e non solo le ragioni che hanno portato un profondo conoscitore di calcio come Sir Alex Ferguson a privarsi di un talento come Pogba. Anche qui Raiola dice la sua in merito “Forse avevano sottovalutato la sua forza mentale e quando Paul ha capito che non lo valorizzavano, ha deciso che a Manchester era finita. – ha spiegato Raiola – Sentiva che andar via gli avrebbe fatto bene. Ferguson? Era molto arrabbiato con me, ma quello che ci siamo detti resta fra noi. Non fa più parte della sua vita, è un capitolo del passato. Il presente sono la Juventus e Conte”.\r\n\r\n